Non solo FEAMPA: cosa sta facendo la Commissione UE per l'economia blu sostenibile

|Novità|24 novembre 2022

Andy Kontoudaki - DG Mare, European CommissionIn occasione della seconda edizione di SEALOGY, la Commissione europea ha presentato le opportunità di finanziamento a sostegno della strategia per una blue economy sostenibile. In questa intervista Andy Kontoudaki della DG Mare ci racconta perchè le nuove call FEAMPA, e le sinergie con gli altri fondi europei, rappresentano una grande opportunità per gli stakeholder italiani.

SEALOGY 2022: Blue economy protagonista al salone di Ferrara

A inizio novembre la Commissione Europea ha approvato il Programma operativo nazionale FEAMPA 2021-27 dell'Italia. In attesa dei primi bandi, gli operatori del settore pesca e acquacoltura, e degli altri settori che rientrano sotto il cappello della Blue economy, possono partecipare alle call a valere sui fondi europei in gestione diretta.

Due call FEAMPA, emanate dall'Agenzia CINEA per conto della Commissione, sono attualmente in corso con un budget totale di 15,1 milioni di euro: Blue careers for a sustainable blue economy, per lo sviluppo di carriere nell'economia blu, e Regional flagships projects supporting sustainable blue economy in EU sea basins, per realizzare progetti faro regionali nei bacini marittimi dell'UE.

In coincidenza con l'Infoday sulle due call, abbiamo intervistato Andy Kontoudaki, policy officer presso l'unità dedicata a innovazione marittima, conoscenza marina e investimenti della DG MARE della Commissione europea, che ci ha spiegato in dettaglio le opportunità collegate ai due nuovi bandi in scadenza il 31 gennaio 2023 e quali sinergie sono possibili con gli altri programmi di finanziamento UE che a vario titolo possono sostenere la crescita della Blue Economy e in particolare lo sviluppo delle competenze per un'economia blu sostenibile.

Per approfondire: Fondi europei blue economy: al via le nuove call FEAMPA

Attualmente sono in corso due call del FEAMPA 2021-27 in gestione diretta: Blue careers for a sustainable blue economy e Regional flagships projects supporting sustainable blue economy in EU sea basins. Quali sono gli obiettivi che la Commissione vuole perseguire attraverso queste due iniziative e perchè gli attori italiani della blue economy dovrebbero approfittare di queste opportunità?

Consideriamo queste due nuove call come degli strumenti importanti per le nostre politiche in materia di economia blu e come un ulteriore mezzo per soddisfare le principali ambizioni dell'European Green Deal e la loro applicazione alla blue economy. E spiego perché.

Anzitutto, le politiche in materia di competenze possono contribuire a realizzare l'ambizione della Commissione Europea di realizzare un'economia verde e digitale, più efficiente e più resiliente. La designazione del 2023 come Anno europeo delle competenze, appena un mese fa, dimostra l'importanza delle competenze a livello economico. E il nostro bando Blue Careers contribuisce ad andare in questa direzione.

Allo stesso tempo, l'importanza che attribuiamo allo sviluppo dell'economia blu sostenibile è dimostrata dal sostegno che continuiamo a fornire, sul campo, alle regioni costiere e marittime dell'Unione. E la nuova call per le iniziative faro regionali cerca di fare proprio questo.

Per quanto riguarda le competenze, dobbiamo affrontare determinati obiettivi: soprattutto in questo momento, e con riferimento alla maggior parte dei settori dell'economia blu - poiché vediamo che stanno diventando, progressivamente ma fermamente, altamente tecnologici e che sono costantemente guidati dall'innovazione e dalla trasformazione digitale - dobbiamo affrontare le lacune specifiche che vediamo crearsi e fornire soluzioni concrete ed efficaci, tenendo anche conto delle tendenze e delle prospettive del mercato del lavoro e tecnologiche. Quindi ci stiamo concentrando sulla promozione di competenze, professioni e carriere verdi e digitali per l'economia blu, sulla creazione di programmi di riqualificazione e di miglioramento delle competenze e sulla cooperazione tra il mondo dell'istruzione e l'industria, per aumentare la consapevolezza e l'attrattiva delle carriere blu per gli studenti e i giovani professionisti.

Per quanto riguarda i progetti faro regionali, invece, abbiamo la possibilità di pilotare iniziative strategiche, con queste call per Regional flagships, per raggiungere gli obiettivi della strategia per un'economia blu sostenibile in ciascun bacino marittimo dell'Unione, dando priorità al sostegno alla linea di attività che ciascun bacino marittimo ha individuato come di primaria importanza.

Quello che abbiamo progettato è un modello per la cooperazione dei bacini marittimi con riferimento a specifiche aree di attività economica. In questo senso, il nostro supporto mirato è geograficamente più ricco, offre una copertura più ampia, raggiunge tutti i bacini marittimi europei e consente di affrontare anche sei diversi argomenti. Nel Mediterraneo in particolare, ci occupiamo della promozione di trasporti e porti sostenibili, coerentemente con il nostro tentativo di ridurre le emissioni di porti e navi e di promuovere la transizione verso la carbon neutrality del trasporto marittimo, ma stiamo anche cercando di favorire una rete efficace di cluster marittimi in tutto il Mediterraneo, al fine di sostenere le PMI, in quanto facilitatori dell'innovazione al servizio di un'economia blu sostenibile.

Insieme i due inviti a presentare proposte del FEAMPA 2021-2027 che abbiamo lanciato offrono un totale di 15,1 milioni di euro per il sostegno alle carriere blu e ai progetti faro regionali nei bacini marittimi. In questo senso, rappresentano una grande opportunità per gli stakeholder italiani, le autorità, i fornitori di formazione e per le PMI dell'economia blu per approfondire e attuare azioni che ritengono adeguate alle esigenze concrete delle realtà locali. Azioni necessarie al settore della blue economy in cui operano e per cui stanno cercando di ottenere quei finanziamenti iniziali che permetterebbero di promuovere le soluzioni che hanno progettato in risposta ai problemi che si trovano ad affrontare.

La call Blue careers riflette l'importanza delle competenze come chiave per centrare gli obiettivi dell'European Green Deal. Quali altri strumenti di finanziamento sono disponibili a livello europeo per accompagnare la transizione ecologica?

La transizione verde è oggi la politica chiave per l'Unione europea. E per questo la Commissione Europea dispone di ingenti somme di finanziamento, attraverso i vari programmi, strumenti e fondi a sua disposizione, per sostenere la necessaria innovazione e per la realizzazione di azioni che faciliteranno la doppia transizione verde e digitale, aumenteranno la resilienza e la ripresa della nostra economia e renderanno l'Europa più autonoma e più forte in futuro.

Finanziamenti sono disponibili per tutti i settori e per tutti i tipi di attività. Nell'ambito delle politiche climatiche o ambientali, dell'energia o dell'economia digitale, e così anche nel settore dell'economia blu sostenibile. E poiché la Blue economy è una vasta area dell'economia, che comprende tanti settori al suo interno, è servita da molti strumenti. Primo fra tutti, ovviamente, il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltuta (FEAMPA), questo fondo appena aggiornato che abbiamo a disposizione per affrontare e finanziare la transizione dell'economia blu verso una maggiore sostenibilità. Oppure, l'importante programma che gestiamo nel settore della ricerca e dell'innovazione, Horizon Europe, che fornisce finanziamenti per azioni innovative in una grande varietà di settori, inclusi economia blu e settori collegati agli oceani.

Altri strumenti, come il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility - RRF), il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund - JTF), il programma InvestEU, il programma Europa digitale, Erasmus+, il programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE), il Fondo per la modernizzazione, lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument – NDICI), servono tutti direttamente a sostenere una o più aree di policy e forniscono finanziamenti per soluzioni efficaci nei diversi settori.

A titolo di esempio, REACT-EU è stato il primo strumento di NextGenerationEU ad effettuare pagamenti per la ripresa degli Stati membri, ha contribuito a creare posti di lavoro e ad investire nelle competenze nelle regioni più bisognose. I lavoratori che perdono il posto di lavoro a causa di eventi di ristrutturazione su larga scala possono anche beneficiare del sostegno del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori in esubero (FEG) per trovare più facilmente un nuovo lavoro, ad esempio intraprendendo nuovi percorsi di istruzione e formazione e mediante servizi di orientamento e consulenza professionale su misura.

A inizio novembre la Commissione ha approvato il Programma nazionale FEAMPA dell'Italia. Quali sinergie sono possibili tra i fondi in gestione concorrente e altri programmi di finanziamento UE a sostegno dello sviluppo della Blue economy?

Da tempo ci sforziamo di fornire una vasta gamma di strumenti di supporto e i finanziamenti necessari per soddisfare le esigenze dell'intera economia europea, e lo stesso vale per l'economia blu. Le risorse che abbiamo a disposizione per qualsiasi azione nel settore dell'economia blu sono la quasi totalità dei fondi e degli strumenti di finanziamento che servono anche tutte le altre attività economiche dell'UE.

I finanziamenti del FEAMPA possono anche essere combinati con altri finanziamenti a titolo del bilancio generale dell'UE: con i fondi della Politica di Coesione, in particolare con il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) quando si tratta di competenze e capitale umano; con Erasmus+ quando si tratta di istruzione e formazione. Anche Horizon Europe, compreso il suo nuovo strumento - la Mission Ocean - offre opportunità di sinergie, mentre si può ricorrere al programma LIFE per la protezione dell'ambiente (acquatico) e InvestEU fornisce sostegno a prodotti finanziari che possono essere utilizzati nell'economia blu. Infine, il Recovery and Resilience Facilily si rivolge a tutti i settori di attività economica, quindi anche a quelli che ricadono all'interno della Blue economy.

Insomma, esistono molte combinazioni e sinergie tra tutte le possibilità di finanziamento disponibili a livello dell'UE a cui attingere per aiutare l'economia blu a crescere in modo sostenibile e per fornire opportunità a soluzioni e modelli di business innovativi.

Per approfondire: UE e BEI lanciano InvestEU Blue Economy: 500 milioni per l'economia del mare