Aziende e istituti di ricerca italiani sono coinvolti in due importanti progetti di interesse comune nel settore idrogeno (IPCEI Hy2Tech e IPCEI Hy2Use), due progetti che coprono parti molto ampie della catena del valore dell’idrogeno e che mobilitano oltre 10 miliardi di finanziamenti europei. Dal 28 novembre le imprese italiane partecipanti al primo IPCEI sull’idrogeno possono presentare domanda per richiedere le agevolazioni.
Gli IPCEI sono iniziative di collaborazione industriale su larga scala che riuniscono conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’UE per raggiungere obiettivi di innovazione radicale e di grande rilevanza tecnologica e produttiva. Si tratta di progetti basati su uno sforzo condiviso di pubblico e privato nell’ambito delle catene del valore strategiche per l’industria europea.
Nella cornice del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), sono stati stanziati quasi 2 miliardi per l'attivazione del Fondo IPCEI a favore di progetti che riguardano alcuni settori chiave: microelettronica, infrastrutture digitali e idrogeno.
Nel dettaglio, sono due i progetti di interesse comune nel settore idrogeno che coinvolgono aziende e enti/istituti di ricerca italiani. Si chiamano IPCEI Hy2Tech e IPCEI Hy2Use. Ecco come funzionano.
IPCEI Hy2Use, 5,2 miliardi per il secondo IPCEI idrogeno
Il secondo importante progetto di interesse comune europeo dedicato al vettore energetico ha ottenuto il 21 settembre il via libera UE ai sensi delle norme europee sugli aiuti di Stato.
Se entrambi i progetti IPCEI riguardano la catena del valore dell'idrogeno, Hy2Use è incentrato su progetti che non sono coperti dal primo IPCEI, Hy2Tech, in particolare infrastrutture connesse all'idrogeno e applicazioni dell'idrogeno nel settore industriale (mentre Hy2Tech è incentrato sugli utenti finali nel settore della mobilità).
Elaborato da Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia, il progetto IPCEI Hy2Use vale più di 5 miliardi di soli finanziamenti pubblici.
Per la precisione, gli Stati membri coinvolti nel progetto erogheranno finanziamenti fino a 5,2 miliardi di euro, che dovrebbero sbloccare ulteriori 7 miliardi di investimenti privati.
Cifre sostanzialmente in linea con il primo IPCEI idrogeno, che ha ottenuto il via libera di Bruxelles nel corso dell’estate.
Previsto il finanziamento a progetti dedicati:
- alla costruzione di infrastrutture connesse all'idrogeno, in particolare elettrolizzatori e infrastrutture di trasporto su larga scala, per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio;
- allo sviluppo di tecnologie innovative e più sostenibili per l'integrazione dell'idrogeno nei processi industriali di molteplici settori, in particolare quelli che sono più difficili da decarbonizzare, come il settore dell'acciaio, del cemento e del vetro.
Nell'ambito del secondo IPCEI, Hy2Use, 29 imprese parteciperanno a 35 progetti. Tra queste anche PMI e startup innovative.
Nel caso dell’Italia i soggetti coinvolti nel secondo IPCEI, in particolare in progetti che prevedono applicazioni industriali dell’idrogeno sono: NextChem, società di Maire Tecnimont per le tecnologie per la transizione energetica; RINA-CSM, società di RINA Consulting specializzata nella ricerca e svilupo dei materiali; la società sarda SardHy Green Hydrogen e South Italy Green Hydrogen.
IPCEI H2yTech, 5,4 miliardi per il primo IPCEI idrogeno
Il primo importante progetto di comune interesse europeo, approvato a luglio dalla Commissione europea, sostiene progetti di ricerca e innovazione e la prima applicazione industriale nella catena del valore della tecnologia dell'idrogeno.
IPCEI Hy2Tech è stato preparato da 15 Stati europei - Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna - e punta a mobilitare oltre 14 miliardi di euro.
5,4 miliardi solo di finanziamenti pubblici, autorizzati dalla Commissione europea ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato, che dovrebbero sbloccare altri 8,8 miliardi di euro di investimenti privati.
Nell'ambito dell’IPCEI Hy2Tech 35 imprese attive in uno o più Stati membri, tra cui piccole e medie imprese (PMI) e start-up, parteciperanno a 41 progetti.
Il focus è su una parte molto ampia della catena del valore dell’idrogeno, tra cui: la produzione, le celle a combustibile, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell'idrogeno e le sue applicazioni finali, in particolare nel settore della mobilità.
L’IPCEI dovrebbe contribuire allo sviluppo di importanti innovazioni tecnologiche, come nuovi materiali per elettrodi altamente efficienti, celle a combustibile più efficienti e tecnologie di trasporto innovative, tra cui le prime tecnologie per la mobilità a idrogeno. E secondo le stime della Commissione europea dovrebbe creare circa 20mila posti di lavoro diretti.
Le imprese italiane coinvolte nel grande progetto Hy2Tech, attive in tutti i punti della value chain (tecnologie di produzione dell'idrogeno; tecnologie per le celle a combustibile; tecnologie di stoccaggio, trasporto e distribuzione; tecnologie per l'utilizzo finale), sono Ansaldo, Alstom Ferroviaria, ENEL, De Nora (in partnership con Snam), Fincantieri e Iveco Italia.
A queste vanno aggiunti due enti di ricerca: ENEA e Fondazione Bruno Kessler (FBK).
I partecipanti diretti all'IPCEI lavoreranno a stretto contatto gli uni con gli altri e saranno previste numerose collaborazioni con oltre 300 partner esterni, tra cui università, organizzazioni di ricerca e PMI di tutta Europa.
Oltre alla validazione delle tecnologie in chiave pilota o dimostrativa, l’IPCEI affronterà anche la sfida dello scale-up dei processi produttivi, tra cui la realizzazione di Gigafactory per la produzione di elettrolizzatori.
Da novembre le domande per accedere ai fondi dell'IPCEI Tech
Dal 28 novembre 2022 e fino al 30 gennaio 2023 le imprese italiane partecipanti all'IPCEI Hy2Tech potranno presentare domanda per richiedere le agevolazioni a sostegno dei progetti in ricerca, sviluppo e innovazione nelle componenti ‘abilitanti’ per la realizzazione della filiera dell’idrogeno, tra cui gigafactory per la produzione di elettrolizzatori.
Per incentivare gli investimenti il Ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione 700 milioni di euro del Fondo IPCEI (attivando anche risorse PNRR), che sono parte dei complessivi 5,4 miliardi di euro di aiuti autorizzati dalla Commissione Ue lo scorso mese di luglio.
Il decreto MISE del 13 ottobre 2022 definisce le modalità e i termini per inviare le domande di agevolazione relative all’IPCEI Idrogeno 1, oltre alla modulistica, alle procedure di dettaglio per la concessione ed erogazione delle agevolazioni, le disposizioni per il trattamento dei dati personali e gli ulteriori elementi idonei a consentire la corretta attuazione degli interventi agevolativi.