La Commissione europea ha erogato all'Italia un totale di 8,7 miliardi al netto del prefinanziamento, di cui 6,9 miliardi in prestiti e 1,8 miliardi in sovvenzioni, a seguito del conseguimento dei 39 obiettivi connessi alla sesta rata del PNRR.
L’UE approva la quarta modifica del PNRR presentata dall’Italia
Prosegue in questo modo la lunga marcia dell’Italia per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che prevede in tutto 10 rate, ognuna delle quali viene erogata da Bruxelles a fronte del raggiungimento degli obiettivi e dei target previsti per il semestre di riferimento di ciascuna rata.
Con il pagamento della sesta rata, l’Italia ha ricevuto finanziamenti complessivi per 122,2 miliardi di euro, ovvero il 63% della dotazione complessiva del PNRR, pari a 194,4 miliardi di euro.
Come funzionano i pagamenti PNRR?
Prima di passare all’analisi di dettaglio sulle singole rate PNRR, è utile ricapitolare come si incassano i fondi PNRR.
Nel mese di agosto 2021 la Commissione europea ha erogato il prefinanziamento iniziale da 24,9 miliardi, cioè il 13% delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano.
Gli esborsi successivi a titolo del Recovery and Resilience Facility dipendono dal rispetto di una serie di target quantitativi e qualitativi.
Obiettivi validati da Bruxelles a fine 2021 attraverso la firma degli Operational Arrangements relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia. Gli Operational Arrangements sono atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica relativi al conseguimento di milestone e target necessari per il riconoscimento delle rate di rimborso semestrali delle risorse PNRR in favore dell’Italia.
I contenuti degli OA sono stati condivisi a livello tecnico con le strutture PNRR dei singoli Ministeri interessati e sono stati oggetto di negoziato con la Commissione europea.
Formalmente la Commissione europea ha a disposizione due mesi di tempo per adottare il Preliminary Assessment, cioè la valutazione preliminare che deve essere poi trasmessa al Comitato economico e finanziario. Quest'ultimo, a sua volta, deve adottare la sua opinione entro un mese. A quel punto sarà convocata una riunione del comitato di esperti per approvare la decisione definitiva che sbloccherà il primo pagamento.
Infine vale la pena sottolineare che, per tutte le rate, esiste una differenza tra l'importo teorico e quello effettivo. Tale scarto è dovuto alla quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, che corrisponde al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto del 2021.
Rate PNRR, una cronistoria
Prima rata PNRR
Il primo passaggio necessario per presentare la domanda di pagamento alla Commissione europea, chiedendo così di accedere alla prima rata di fondi europei, è stato effettuato dall'Italia il 30 dicembre 2021.
Dopo l'erogazione di agosto 2021 di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, la prima rata ha avuto un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro. Da questa cifra è stata però detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall’Italia. Pertanto alla fine l’erogazione netta è stata pari a 21 miliardi di euro, di cui 10 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 11 miliardi sotto forma di prestiti.
Tali risorse sono state versate ad aprile 2022 (dopo il via libera di Bruxelles arrivato il 28 febbraio 2022) a fronte del raggiungimento dei 51 traguardi e obiettivi del PNRR previsti per la scadenza del 31 dicembre 2021.
Seconda rata PNRR
Con il conseguimento dei 45 traguardi e obiettivi fissati per fine giugno 2022 si è sbloccato un altro tassello fondamentale, quello relativo alla seconda rata di fondi PNRR.
Il 29 giugno, infatti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata, pari a 21 miliardi di euro (di cui 10 miliardi in forma di grants e 11 miliardi sotto forma di prestiti)
Come già avvenuto per la prima rata, anche nel caso della seconda tranche l'erogazione delle risorse da parte della Commissione europea ha seguito l’iter di valutazione previsto dai regolamenti UE. Iter conclusosi con il via libera dell'Esecutivo UE arrivato prima di fine settembre 2022 (quindi prima della scadenza del Governo Draghi), a cui è seguito il pagamento l'8 novembre 2022.
Terza rata PNRR
L’iter di approvazione della terza rata PNRR (relativa agli obiettivi e target conseguiti entro il secondo semestre 2022) è stato, invece, più travagliato a causa di una serie di misure finite nel mirino di Bruxelles:
- le concessioni portuali, per le quali la Commissione ha ritenuto necessario un ulteriore approfondimento, proponendo di limitarne la durata massima, così come stabilito dal decreto inviato al Consiglio di Stato il 14 ottobre 2022;
- le reti di teleriscaldamento, finanziate con 200 milioni dal PNRR, di cui Bruxelles ha messo in dubbio l'ammissibilità con riferimento ad alcuni interventi selezionati attraverso l'avviso del 30 giugno 2022;
- i Piani Urbani Integrati, approvati il 22 aprile 2022, su cui la Commissione ha contestato l'ammissibilità degli interventi relativi al "Bosco dello Sport" di Venezia e allo "Stadio Artemio Franchi" di Firenze.
A queste si sono aggiunti poi i problemi relativi alla misura sugli alloggi universitari su cui l’Italia - secondo Bruxelles - non è riuscita a centrare l’obiettivo quantitativo di aggiungere 7.500 posti letto entro la fine del 2022 (giudizio contestato dal Governo italiano).
Alla fine, nell’estate 2023 il governo italiano e la Commissione UE hanno concordato di eliminare tale traguardo e di introdurre un nuovo obiettivo, sulla stessa materia, da raggiungere nel semestre successivo. Conseguentemente l’importo della terza rata è stato ridotto di 519 milioni di euro (che sono stati corrisposti con la quarta rata).
In questo modo il 9 ottobre 2023, Bruxelles ha staccato l’assegno sulla terza rata per un ammontare di 18,5 miliardi di euro (a fronte dei 19 miliardi originariamente previsti).
La quarta rata PNRR
Percorso più agevole, invece, per la quarta rata del PNRR, relativa al conseguimento di 28 traguardi ed obiettivi entro il termine del 30 giugno 2023.
Una rata che - oltre ad avere assorbito l'obiettivo sugli alloggi universitari stralciato da quella precedente - è stata caratterizzata anche dalla modifica di altri obiettivi, accettata da Bruxelles.
In questo modo il 28 dicembre 2023 Roma ha incassato altri 16,5 miliardi (di cui 2 miliardi di sovvenzioni e 14,5 miliardi di prestiti).
La quinta rata PNRR
Il 2 luglio 2024 la Commissione europea ha annunciato la propria valutazione preliminare positiva sulla quinta rata, che riguarda i 54 obiettivi realizzati entro il 31 dicembre 2023: due in più di quanto previsto in teoria, poiché l'Italia ha attuato più rapidamente del previsto due obiettivi originariamente programmati per la settima richiesta di pagamento.
In questo modo il valore della quinta rata è passato da 10,6 ad 11 miliardi di euro.
Fondi su cui Bruxelles ha staccato l’assegno il 5 agosto 2024, dopo la valutazione preliminare positiva arrivata il 2 luglio.
La sesta rata PNRR
Il 28 giugno 2024 l'Italia ha presentato la sua sesta richiesta di pagamento. La Commissione ha adottato una valutazione preliminare positiva della richiesta il 26 novembre, a cui ha fatto seguito il parere favorevole del Comitato economico e finanziario del Consiglio, aprendo la strada alla decisione finale sull'erogazione, arrivata il 23 dicembre.
L'Esecutivo UE ha sbloccato il pagamento di 8,7 miliardi di euro, al netto del prefinanziamento, di cui 6,9 miliardi in prestiti e 1,8 miliardi in sovvenzioni
Per quanto concerne gli obiettivi, per la sesta rata ne sono stati previsti 39, distinti in 23 milestone e 16 target, tra cui figurano investimenti strategici e importanti riforme.
Tra le riforme rientrano: l’entrata in vigore della legge quadro dedicata alle persone con disabilità; i provvedimenti normativi in favore degli anziani non autosufficienti; le azioni per prevenire e contrastare lavoro sommerso, sfruttamento dei lavoratori e altre forme di lavoro irregolare; la definizione di uno standard nazionale per la professione di guida turistica. Lato investimenti si segnalano quelli volti alla realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica); il potenziamento dei collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia; i crediti d’imposta 4.0 e l’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0; la digitalizzazione dei parchi nazionali; la cantierizzazione delle opere per nuovi impianti sportivi nelle scuole; gli investimenti per la transizione ecologica con l’implementazione degli impianti per la produzione di energia elettrica nei settori agricolo e agroindustriale (agrisolare).
Lavori in corso per la settima rata PNRR
Quanto alla settima rata, la Cabina di regia PNRR del 29 novembre - l'ultima condotta da Raffaele Fitto in veste di ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR - ha fatto il punto sui 67 obiettivi da raggiungere, di cui 35 milestone e 32 target.
La settima rata vale 18,2 miliardi ed è collegata sia a riforme che ad investimenti. Sul primo fronte si segnalano la legge sulla concorrenza, la revisione della disciplina del Servizio civile universale e il Testo unico rinnovabili; sul secondo, gli obiettivi comprendono: il rafforzamento della flotta di autobus e di treni a emissioni zero per il trasporto regionale; gli interventi per la cybersicurezza; gli investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche e il conferimento di borse di studio e borse di dottorato.
Per approfondire: Cabina di regia sulla settima rata PNRR da 18,2 miliardi