Le risorse saranno utilizzate per finanziare - attraverso appositi bandi - grandi progettualità, tra cui: i partenariati tra università e imprese, i campioni nazionali di R&S, gli ecosistemi dell'innovazione e le infrastrutture di ricerca. Ecco cosa prevedono le linee guida del Ministero dell’università e della ricerca presentate durante la Cabina di Regia del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Dai dottorati alle startup: guida ai fondi del Recovery Plan per ricerca e innovazione
Le linee guida contengono indicazioni chiave per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse.
Nel dettaglio, il documento riguarda 4 misure della componente 2 - Dalla ricerca all’impresa, della Missione 4 - Istruzione e Ricerca del Recovery plan:
- partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base (investimenti per 1,61 miliardi di euro);
- rafforzamento delle strutture di ricerca per la creazione di 'campioni nazionali di ricerca e sviluppo' su alcune tecnologie abilitanti, ribattezzati Centri Nazionali (investimenti per 1,6 miliardi di euro);
- creazione e rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione come leader territoriali di ricerca e sviluppo (investimenti per 1,3 miliardi di euro);
- realizzazione di un sistema integrato di Infrastrutture di Ricerca e Infrastrutture tecnologiche di Innovazione (investimenti per 1,58 miliardi di euro)
Partenariati estesi tra università e imprese
Scopo della misura è finanziare almeno "10 grandi programmi di ricerca fondamentale e/o applicata trasversale, caratterizzati da un approccio interdisciplinare, olistico e problem solving, realizzati da reti diffuse di università, EPR ed altri soggetti pubblici e privati, impegnati in attività di ricerca, altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, auspicabilmente organizzati in una struttura consortile".
I programmi dovranno rafforzare le filiere della ricerca a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene di valore strategiche europee e globali.