Due diversi accordi che permetteranno di attivare 5 miliardi di nuovi prestiti da parte del sistema bancario a favore delle piccole e medie imprese italiane. Questo è il principale obiettivo dell’iniziativa realizzata da Cassa Depositi e Prestiti insieme al Fondo Europeo per gli Investimenti e al Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di garanzia per le PMI.
Credito, garanzie e rigenerazione urbana al centro dell’intesa CDP-Confcommercio
Si tratta, per dimensione, di una delle più grandi operazioni di garanzia di portafoglio mai realizzate fino ad oggi in Italia con il Fondo di garanzia paneuropeo, noto anche come Pan-European Guarantee Fund (EGF), parte del pacchetto di misure da 540 miliardi di euro approvato dall’UE per rispondere all'impatto economico della pandemia.
L’iniziativa fa seguito a un primo accordo sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) durante il mese di luglio con la Banca europea per gli investimenti (BEI) per la concessione di garanzie, sempre all’interno del programma EGF, fino a 600 milioni di euro in favore di mid e large corporate.
L’operazione è finalizzata a potenziare ulteriormente la capacità operativa del Fondo di garanzia per le PMI a sostegno del tessuto produttivo nazionale. La misura, gestita da Mediocredito Centrale per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, ha rappresentato il principale strumento operativo pubblico per fronteggiare la crisi pandemica a sostegno delle imprese italiane: da marzo 2020 a settembre 2021, infatti, sono pervenute 2,4 milioni di richieste di garanzia per un importo di circa 198 miliardi di euro.
Come funzionano gli accodi CDP-FEI-MCC?
Nel dettaglio, la struttura dell’operazione si basa su un portafoglio di nuove garanzie originate dal Fondo di garanzia fino ad un ammontare massimo di 4,5 miliardi di euro, di cui CDP contro-garantirà l’80%, quindi fino a 3,6 miliardi di euro.
La stessa CDP beneficerà a sua volta di una contro-garanzia concessa dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) - di cui la BEI è il principale azionista - a valere su risorse EGF. Grazie al rilevante effetto leva dello schema operativo si stima che potranno essere attivati nuovi prestiti alle PMI per oltre 5 miliardi di euro.
Si stima che gli accordi siglati sosterranno l’accesso al credito a condizioni vantaggiose per circa 30 mila piccole e medie imprese italiane esposte alla crisi pandemica, puntando così a salvaguardare anche i livelli occupazionali.