Il piano di transizione dell’automotive italiano punta allo sviluppo e alla riconversione dell’indotto, per renderlo competitivo anche nell’era dell’elettrico. Obiettivo: raggiungere almeno un milione di veicoli all'anno fabbricati nel nostro Paese. Ma è solo l’inizio di un percorso complesso che prevede il sostegno agli investimenti, il rafforzamento dei centri di ricerca ed innovazione, la riqualificazione del personale e la creazione di nuove figure professionali. Un percorso che coinvolge tanti attori e mette in gioco diversi strumenti agevolativi per le imprese del settore e i cittadini.
La strada, in salita, dell’auto elettrica in Europa e il nodo incentivi
In base ai dati forniti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla fine del 2022, il settore automotive - inteso come industria, commercio, distribuzione carburanti, assicurazioni - ha registrato nel 2021 un fatturato di 337 miliardi di euro, pari al 19% del PIL nazionale, con oltre 1.260.000 lavoratori coinvolti. Ma non sono numeri sufficienti a contrastare la concorrenza globale dei produttori americani ed asiatici, in netto vantaggio rispetto alle aziende italiane ed europee anche grazie ad importanti sostegni pubblici agli investimenti.
La politica industriale dell’automotive Made in Italy
Le basi per la definizione di una strategia di politica industriale dell’automotive sono st