
“L'accesso alle risorse costituisce inoltre una questione di sicurezza strategica per l'ambizione dell'Europa di realizzare il Green Deal. Garantire l'approvvigionamento di materie prime sostenibili, in particolare di quelle essenziali per le tecnologie pulite e le applicazioni digitali, spaziali e di difesa, diversificando l'offerta da fonti sia primarie che secondarie, è pertanto uno dei prerequisiti per far sì che tale transizione si realizzi”, si legge nella comunicazione sul Green Deal dell’11 dicembre 2019.
Non sono passati nemmeno tre anni e l’Europa sta imparando a sue spese quanto costino le debolezze strategiche e quali conseguenze porta con sé la dipendenza da un unico fornitore per gli approvvigionamenti energetici.
Nonostante il calo significativo delle forniture energetiche russe negli ultimi mesi l’Europa non può certo cantare vittoria. E rischia, senza un’attenta strategia di lungo termine o un deciso cambio di rotta, di finire dalla padella alla brace.