La revisione del PNRR italiano ha ottenuto l’8 dicembre il via libera dell’Ecofin insieme all’ok alla modifica dei Piani nazionali di ripresa e resilienza di altri 12 Paesi. Il Piano italiano vale ora 194,4 miliardi, in crescita rispetto ai 191,5 miliardi precedenti. Cosa cambia e come.
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La strada per la modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza inizia per l’Italia il 7 agosto, quando il Governo ha presentato alla Commissione europea il Piano modificato comprendendo il capitolo energetico REPowerEU.
Dopo lunghi negoziati tra Roma e Bruxelles, il 24 novembre è arrivato il via libera preliminare della Commissione europea al PNRR modificato. Piano su cui è poi arrivato l’ok dell’Ecofin che l’8 dicembre ha adottato le decisioni di esecuzione relative ai Piani per la ripresa e la resilienza rivisti di 13 Paesi: oltre all’Italia anche Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Polonia e Romania.
Come cambia il PNRR?
Partiamo dalle cifre. Il valore del PNRR italiano sale dai precedenti 191,5 miliardi di euro a 194,4 miliardi (194.415.951.466 euro per la precisione). Si tratta di un budget composto di prestiti e sovvenzioni: i prestiti ammontano a 122,6 miliardi e le sovvenzioni a 71,8 miliardi.
Tra le misure incluse nel nuovo PNRR, riforme fondamentali in settori quali la giustizia, gli appalti pubblici e il diritto della concorrenza. Una serie di investimenti nuovi o rafforzati mira a promuovere la competitività e la resilienza dell'Italia, nonché la transizione verde e digitale e abbraccia settori quali le energie rinnovabili, le catene di approvvigionamento verdi e le ferrovie.
Le modifiche apportate al piano originario si basano sulla necessità di tenere conto:
- di circostanze oggettive che ostacolano la realizzazione di determinati investimenti come inizialmente previsto, tra cui l'elevata inflazione registrata nel 2022 e nel 2023, le perturbazioni della catena di approvvigionamento causate dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e la disponibilità di alternative migliori per conseguire l'ambizione originaria di tali investimenti;
- della revisione al rialzo, da 68,9 a 69 miliardi di euro, della dotazione massima di sovvenzioni del Dispositivo per la ripresa e la resilienza attribuita al paese a seguito dell'aggiornamento, del giugno 2022, del criterio di assegnazione delle sovvenzioni del dispositivo, che riflette il proporzionale peggioramento del risultato economico dell'Italia nel 2020 e nel 2021 rispetto a quanto inizialmente previsto.
Complessivamente, le modifiche riguardano 123 misure. Di queste, per alcune viene modificata la descrizione, per altri vengono cambiati traguardi e obiettivi ove necessario mentre altre ancora vengono soppresse.
Le risorse liberate dalla soppressione o dalla modifica delle misure del PNRR originario valgono in tutto 8,4 miliardi (8.421.000 euro) e servono ad alimentare 5 misure incluse nel capitolo REPowerEU.
Il capitolo REPowerEU, che nel nuovo PNRR assume la forma di una Mission aggiuntiva, la Mission 7, vale 11,2 miliardi e comprende 5 riforme nuove e 17 investimenti.
Il REPowerEU prevede una serie di riforme per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili tramite procedure di autorizzazione semplificate, una riduzione delle sovvenzioni dannose per l'ambiente, agevolazioni alla produzione di biometano e misure per intensificare l'offerta e la diffusione delle competenze necessarie per la transizione verde.
Alle riforme si associano importanti investimenti inclusi nel capitolo REPowerEU. Si tratta di investimenti nuovi o rafforzati, volti ad accrescere l'efficienza, l'affidabilità e la sicurezza della rete elettrica, ad aumentare la produzione di idrogeno e a rafforzare il parco ferroviario e di autobus a zero emissioni.
Allegato alla decisione di esecuzione del Consiglio
Le misure del nuovo PNRR per le imprese
Sulla base delle informazioni messe a disposizione dalla Commissione europea e dal Governo il 24 novembre, quando cioè l'Italia ha ottenuto il via libera preliminare della Commissione europea alla revisione del PNRR con l'aggiunta della settima Mission relativa al capitolo REPowerEU, cerchiamo di ricostruire alcuni punti chiave del nuovo Piano.
Tra i principali obiettivi della revisione del PNRR e dell’aggiunta del capitolo REPowerEU figura il sostegno alle imprese. Oltre all'introduzione nel Piano della riforma relativa agli incentivi alle imprese che mira a semplificare il quadro degli incentivi e rafforzare la piattaforma “Incentivi.gov.it” e il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA), la nuova versione del PNRR (incluso il capitolo Repower) stanzia 12,4 miliardi di euro per supportare gli investimenti delle imprese.
Di questi, la quota maggiore (pari a 6,3 miliardi di euro) è destinata al Piano Transizione 5.0. Evoluzione del precedente Piano Transizione 4.0, il nuovo programma opererà attraverso lo strumento del credito di imposta per sostenere la transizione verde e digitale delle imprese. La misura interessa i beni digitali (beni 4.0 materiali e immateriali), i beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili e la formazione del personale in competenze per la transizione ecologica.
Altri 2,5 miliardi di euro vanno a sostenere lo sviluppo delle filiere strategiche per la transizione verso un'economia a zero emissioni (solare fotovoltaico, eolico, batterie, pompe di calore, elettrolizzatori e tecnologie di cattura, stoccaggio e uso dell’anidride carbonica), l’efficienza energetica e la sostenibilità dei processi produttivi. Si tratta di una misura che opererà tramite i Contratti di Sviluppo e il Fondo per la Trasformazione Industriale.
Tra gli altri investimenti destinati a supportare il tessuto produttivo si citano poi i 320 milioni di euro a supporto alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta, nello specifico, di sovvenzioni per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali per la produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, lo stoccaggio e l’accumulo. L'obiettivo finale - sottolinea il governo - è attivare investimenti pari al doppio dello stanziamento pubblico.
Particolarmente ricco anche il pacchetto di misure dedicato all'agricoltura che incassa complessivamente 2,8 miliardi di euro in più. Da un lato, infatti, si aggiungono 2 miliardi di euro al finanziamento dei Contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, per sostenere un mix di investimenti finalizzati a: ridurre le emissioni di gas serra, gli sprechi alimentari e l’uso di pesticidi e antimicrobici, migliorare l’efficienza energetica e aumentare la produzione e l’uso di energie rinnovabili da parte delle imprese nei settori supportati. Dall’altro si potenzia la misura del Parco agrisolare destinata a sostenere l’installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori da parte delle aziende agricole e di allevamento, nonché per incentivare la realizzazione di tetti energetici. All'intervento, già presente nel PNRR, arrivano infatti 852 milioni di fondi aggiuntivi.
Per quanto concerne il turismo, il nuovo PNRR stanzia 380 milioni di euro aggiuntivi che confluiscono nel Fondo tematico BEI per il turismo, così da sostenere il rafforzamento strutturale e la competitività del settore turistico.
Infine sono previsti 50 milioni di euro per sostenere la ricerca e lo sviluppo delle materie prime critiche necessarie al rilancio della crescita e della competitività del sistema produttivo.
L’alluvione dell’Emilia nel nuovo PNRR
Nel nuovo PNRR, sulla base delle informazioni a disposizione al 24 novembre, arriva anche un capitolo ad hoc per i territori di Emilia Romagna, Toscana e Marche colpiti dall’alluvione di maggio 2023.
Si tratta di 1,2 miliardi di euro con cui saranno realizzati interventi per la difesa idraulica, il ripristino della viabilità delle infrastrutture stradali, del patrimonio edilizio residenziale pubblico e delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche, delle scuole e delle infrastrutture sportive.
Nuovo PNRR: cura dimagrante per l’ecobonus sociale?
Come spiega il comunicato stampa del governo del 24 novembre sul tema, con il via libera della Commissione europea alla revisione del PNRR italiano, arriva anche un nuovo Fondo da 1,381 miliardi di euro destinato a sostenere gli interventi di efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e per i condomini, che siano realizzati da famiglie a basso reddito.
“La misura - spiega l’esecutivo - è disegnata in modo da superare le criticità e le distorsioni generate dal superbonus”.
La misura in questione dovrebbe essere l’Ecobonus sociale presente nella proposta di revisione del Piano inviata a luglio 2023 dove però cubava complessivamente 4 miliardi di euro.
Revisione PNRR: le misure per i giovani
Iniezione di risorse per una serie di misure del Piano destinate ai giovani. In base alle informazioni rilasciate all'indomani del via libera da parte della Commissione UE, la nuova versione del PNRR prevede infatti fondi aggiuntivi pari a:
- 238 milioni di euro per sostenere la misura dello student housing e per confermare l’ambizione di creare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026;
- 308 milioni di euro per il finanziamento di borse di studio per l’accesso all’università;
- 100 milioni di euro per il supporto e lo sviluppo delle start up per favorire la transizione digitale delle filiere e delle piccole e medie imprese che, in particolare, realizzano progetti innovativi negli ambiti dell’intelligenza artificiale, del cloud, dell’assistenza sanitaria, dell’industria 4.0, della cybersicurezza, del fintech, della blockchain e di altri ambiti della transizione digitale;
- 72 milioni di euro per l’attivazione di corsi di dottorato triennali innovativi relativi alla pubblica amministrazione ed al patrimonio culturale, nonché l’estensione del numero di dottorati generici, per aumentare l’efficacia delle azioni delle amministrazioni pubbliche e l’efficienza della gestione e dello sviluppo del patrimonio culturale del Paese, cogliendo le nuove opportunità offerte dalla transizione digitale.
A queste risorse si aggiunge poi il rafforzamento, entro dicembre 2024, della disciplina del servizio civile universale, con l’obiettivo di aumentare i posti disponibili, in aggiunta alle modifiche già introdotte, che hanno previsto una riserva del 15% nei concorsi pubblici per i giovani che hanno concluso il servizio.
Nuovo PNRR: 1 miliardo in più a GOL
Sul fronte delle politiche attive si segnala invece l’incremento di un 1 miliardo di euro della dotazione finanziaria della Riforma GOL per favorire l’accesso al mercato del lavoro degli individui e per colmare il disallineamento tra domanda e offerte di competenze professionali (skill mismatch).
Revisione PNRR: le novità sugli investimenti pubblici
Infine non potevano rimanere esenti da novità i numerosi fronti relativi agli investimenti pubblici sia in materia di infrastrutture, che di sanità. Nel primo caso, tra le novità più rilevanti si segnalano:
- 1,8 miliardi di euro per la realizzazione di reti elettriche e del gas;
- 1 miliardo di euro per la riduzione delle perdite e della dispersione idrica;
- 1,2 miliardi di euro per l'acquisto di nuovi treni a emissioni ridotte di “CO2";
- 400 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine portuali (cold ironing);
- 921 milioni di euro aggiuntivi per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, nuove scuole ed estensione del tempo pieno.
Sul fronte della salute, invece, viene rafforzata l’ambizione della Missione 6 attraverso misure tese ad ampliare la dotazione complessiva di grandi apparecchiature nelle strutture ospedaliere e in quelle della medicina territoriale. Si tratta, in particolare, di 750 milioni di euro per l’Assistenza domiciliare integrata e la telemedicina "che -ha spiegato il governo nei giorni passati - risulteranno strategici per rafforzare l’approccio territoriale e innovativo della riforma della sanità contenuto nel PNRR”.
Valutazione positiva da parte della Commissione del PNRR modificato
Consulta le slides sulla revsione del PNRR, pubblicate dal governo il 24.11.2023