Legge 181-89 – un mese per individuare le aree di crisi non complessa

|Novità|07 novembre 2016

Prorogati di un mese, per le Regioni Marche e Umbria colpite dal sisma, i termini per individuare le aree di crisi industriale non complessa.

Aree crisi industriale - Photo credit: Tristan Taussac via Foter.com / CC BY-ND

Legge 181-89 - novita' su incentivi per crisi industriali

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Il Ministero dello Sviluppo economico detta i criteri che le Regioni dovranno rispettare per l'individuazione delle aree di crisi industriale non complessa. Una volta approvato l'elenco, verranno fissati anche i termini per richiedere gli incentivi a sostegno dei programmi di investimento nei territori interessati.

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La legge n. 181-1989, aggiornata con decreto del 9 giugno 2015, fissa i criteri per la concessione di agevolazioni in favore di programmi di investimento finalizzati al rilancio di tutte le aree di crisi, sia quelle caratterizzate da crisi complessa, sia quelle interessate da situazioni di crisi industriale non complessa, ma comunque con impatto significativo sullo sviluppo dei territori e dell’occupazione.

Per quanto concerne queste ultime, è il Ministero dello Sviluppo economico a individuarle, su proposta delle singole Regioni interessate. Il decreto del 4 agosto 2016, approdato in Gazzetta ufficiale il 4 ottobre, si rivolge appunto alle Regioni e dà loro un mese di tempo - fino al 3 novembre 2016 - per proporre un elenco di territori da ammettere alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa.

I territori candidabili alle agevolazioni sono individuati in base a precisi criteri:

  • Sistemi locali del lavoro (SLL) che non risultano compresi nelle seguenti classificazioni:
    I. specializzazione produttiva prevalente - «sistemi locali turistici» e «sistemi locali a vocazione agricola»;
    II. combinazione del tasso di occupazione e di disoccupazione - «occupazione alta/disoccupazione bassa» e «occupazione alta/disoccupazione medio-bassa»;
    III. variazione occupazione e disoccupazione - «occupazione aumenta/disoccupazione diminuisce» e «occupazione aumenta/disoccupazione aumenta meno della media»;
    IV. produttività del lavoro delle imprese (valore aggiunto per addetto migliaia/euro) - COD PROD4 e COD PROD5;
  • SLL che soddisfano le condizioni di cui sopra e in cui insistono aree di crisi industriale complessa, limitatamente ai territori dei Comuni non rientranti nella perimetrazione delle medesime.

Nel caso di SLL che insistono su più Regioni, ogni Regione può candidare solo i Comuni del proprio ambito territoriale.

Entro trenta giorni dalla scadenza per l'invio delle proposte delle Regioni, verrà pubblicato l'elenco dei territori candidati alle agevolazioni per le aree di crisi industriale non complessa, che resterà valido per due anni. A quel punto saranno definiti anche i termini per la presentazione delle domande di agevolazione.

Le proposte potranno riguardare:

  • programmi di investimento produttivo;
  • programmi di investimento per la tutela ambientale;
  • progetti per l’innovazione dell’organizzazione (per un ammontare non superiore al 20% del totale degli investimenti previsti).

Gli incentivi saranno destinati a piccole, medie e grandi imprese, comprese le società cooperative e la società consortili, e saranno concessi nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato entro i limiti previsti dal Regolamento generale di esenzione per categoria.

Aggiornamento al 4 novembre: A seguito dei recenti eventi sismici, il ministro Calenda ha firmato il decreto che proroga di 30 giorni i termini di trasmissione delle  proposte dei territori regionali di Marche e Umbria per individuare le aree di crisi industriale non complessa. La proroga vuole agevolare una  mappatura delle aree organica e coerente con le disposizioni previste dagli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 26 e 30 ottobre.

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Photo credit: Tristan Taussac via URL non più disponibile / CC BY-ND