Finanza sostenibile: pro e contro della tassonomia europea

|Studi e Opinioni|12 novembre 2019

Pietro NegriNella Settimana dell’Investimento Sostenibile e Responsabile (Settimana SRI), che si svolge fino al 21 novembre tra Milano, Roma e Napoli, il presidente del Forum per la Finanza Sostenibile Pietro Negri illustra pro e contro della tassonomia europea per individuare le attività economiche sostenibili.

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Circa 31 trilioni di dollari in tutto il mondo possono essere ricondotti alla categoria degli investimenti sostenibili, e il mercato europeo si pone al primo posto nel mondo, seguito da Stati Uniti e Giappone. 

Cifre che danno l’idea dell’importanza del settore, e di come gli investimenti sostenibili abbiano caratteristiche precise già oggi. Quel che manca è un linguaggio comune a livello internazionale, una definizione univoca di quale investimento può definirsi o meno sostenibile. 

Bruxelles ha definito una tassonomia ispirata alle classificazioni statistiche esistenti e pensata per orientare gli investimenti su quelle attività che possono essere definite realmente sostenibili. Ma una visione troppo tecnica e rigida rischia di essere controproducente, avverte Pietro Negri, Presidente del Forum per la Finanza Sostenibile e Responsabile Sostenibilità e Corporate governance di ANIA. 

E’ davvero necessaria una tassonomia che definisca cos’è un investimento sostenibile? L’approccio europeo è quello giusto?

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