Bilancio UE post 2020: piovono critiche sulla proposta finlandese

|Novità|06 dicembre 2019

Bilancio UE 2021-2027Da Ursula von der Leyen a David Sassoli, dai rappresentati del Governo italiano al Comitato delle Regioni. La proposta di compromesso avanzata da Helsinki non piace né a chi vuole più rigidità né a chi vuole più flessibilità.

Bilancio UE post 2020: accordo entro l'anno o piano di emergenza

La proposta di compromesso sul bilancio UE 2021-2027 della presidenza finlandese è stato un brutto risveglio per l’Unione europea: Helsinki propone di fissare un tetto degli impegni di spesa al 1,07% del Reddito Nazionale Lordo, rispetto all’1,11% proposto dalla Commissione Von Der Leyen, e l’1,3% chiesto dal Parlamento europeo. 

L'ammontare complessivo delle risorse per i sette anni dovrebbe ammontare a oltre mille miliardi (1.087.327 milioni a prezzi costanti 2018). Il tetto per i pagamenti effettivi è fissato al 1,06% del Reddito Nazionale Lordo. 

Più fondi all’agricoltura. Tagli a coesione, digitale, difesa e immigrazione

Rispetto alla proposta iniziale della Commissione, il compromesso della presidenza finlandese sul quadro finanziario pluriennale prevede un aumento degli stanziamenti per l'agricoltura, cui sono riservati 347 miliardi.

A rimetterci, però, sono tutte le altre voci di spesa, a partire dalla Coesione, che dovrebbe avere a disposizione 374 miliardi. Nel capitolo della coesione è incluso lo strumento di bilancio della zona euro per la competitività e la convergenza, a cui sono stati riservati 13 miliardi in sette anni. 

Per il capitolo dedicato al mercato unico, all'innovazione e al digitale la proposta prevede 152 miliardi. Gli impegni di spesa previsti nel capitolo dedicato alle migrazioni e alla gestione delle frontiere ammontano a 23 miliardi, mentre alla sicurezza e alla difesa andrebbero 14,6 miliardi.

Ursula von der Leyen preoccupata: tagli severi all’agenda strategica UE

“Sono preoccupata dai tagli severi che sono in questa proposta rispetto alla proposta della Commissione”, ha detto von der Leyen. Tagli che colpiscono “obiettivi chiave dell’agenda strategica dell’UE” come “Frontex, la Difesa, il Digitale, rendere più verde la nostra economia”, ha spiegato.

La presidente della Commissione ha annunciato di voler discutere della questione al Consiglio europeo della prossima settimana e ha chiesto che sia il belga Charles Michel, presidente del Consiglio UE, ad assumere la leadership nei negoziati sul quadro finanziario pluriennale “per arrivare a un accordo all’inizio del prossimo anno”.

David Sassoli: il Parlamento europeo non approverà questa proposta

“La nuova proposta finlandese di un mandato negoziale, come trapelata in questi giorni, è molto al di sotto del necessario e non consentirebbe di realizzare il programma di lavoro della Commissione Ue per il quale questa ha ottenuto il voto del Parlamento UE”, dichiara presidente del Parlamento europeo David Sassoli intervenendo davanti alla plenaria del Comitato Ue delle Regioni.

Il Parlamento europeo non darà il suo consenso al Qfp senza un accordo parallelo sulla riforma del sistema delle risorse proprie dell'UE, che è essenziale introdurre”, ha aggiunto Sassoli, “come i redditi derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione, un contributo basato sulla plastica e un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera”. 

E conclude: “Non possiamo accettare che si tagli drasticamente la politica di coesione, perché creeremmo un'Europa squilibrata”.

Boccia pessimista: l’Europa con questo bilancio non la fai

Il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, intervenendo alla sesta edizione di “How Can We Govern Europe?” evento organizzato da EuNews a Roma il 5 e 6 dicembre, si dice pessimista circa la possibilità di trovare una quadra sul bilancio pluriennale prima di fine anno: “Non voglio fare il chiromante, ma credo che questa partita si chiuderà nel secondo semestre del prossimo anno. Mi auguro che con la presidenza croata si faccia un’analisi seria sulle finalità per poi tirare le somme insieme”. 

E aggiunge, tranchant: “L'Europa con questo bilancio non la fai”.

Ecco perchè la proposta finlandese è irricevibile per l’Italia, e non solo

I tagli proposti dalla presidenza di turno dell’UE “ci vedono estremamente penalizzati”, sottolinea sempre nel corso dell’evento romano Laura Agea, Sottosegretario agli Affari europei: “lo spazio è uno dei settori che subisce le contrazioni più corpose: il programma spaziale subisce un taglio del 10,5%, così come le parti dedicate all’energia e al digitale. Sui fondi per la ricerca, invece, i negoziati stanno andando nella giusta direzione”.

A spiegare più nel dettaglio perchè la proposta finlandese è irricevibile è Silvano Presa, Direttore generale aggiunto della DG Budget della Commissione europea. Il primo problema della bozza di bilancio pluriennale pensata da Helsinki è legato alla “coerenza tra la retorica delle ambizioni sulle nuove priorità europee e i livelli di spesa”. E’ proprio sui settori prioritari (innovazione, digitale, reti, difesa…), dove il valore aggiunto della spesa UE è più elevato, che si sono concentrati i tagli proposti dalla presidenza finlandese: “c’è un’incoerenza tra gli obiettivi politici e come si riflettono in termini di bilancio e programmi di spesa”. 

Ma la proposta ha anche aspetti positivi: “la struttura d’insieme del bilancio proposto dalla Commissione viene accettata, così come vengono accettati il 25% della spesa dedicato a programmi legati alla lotta al cambiamento climatico, la proposta di diversificare le fonti di entrata e di integrare un contributo nazionale basato sugli imballaggi di plastica che non vengono riciclati”.

Si avvicina la fase finale, la discussione della prossima settimana tra i capi di Stato e di Governo UE “sarà franca”, sottolinea Presa, che nota come ci sia “un interesse comune a concludere questo negoziato per dare una prospettiva alle Regioni, alle imprese, agli agricoltori, ai ricercatori. L’attuazione dei programmi richiede uno sforzo collettivo, quindi ritardare l’accordo a livello europeo non aiuterà”. 

Karl-Heinz Lambertz: diminuire il sostegno alle Regioni sarebbe un errore storico

“Devo trasmettere ancora una volta le gravi inquietudini degli eletti locali e regionali” per quanto riguarda la proposta avanzata dalla Finlandia per il bilancio UE 2021-2027, “un bilancio che diminuisce il sostegno allo sviluppo regionale sarebbe un errore storico per la costruzione europea”, sottolinea il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, durante il suo discorso sullo Stato dell'Unione dal punto di vista dei territori.

La proposta di Helsinki prevede “tagli alla politica di coesione per oltre 40 miliardi - ha detto Lambertz - e non si tratta solo di cifre, ma di meno sostegno per l'efficienza energetica delle scuole, per le infrastrutture digitali, per i progetti di ricerca e il lavoro”.