Nel quadro della quarta relazione sullo stato dell'Unione dell'energia la Commissione indica la strada per rafforzare la catena di valore di un settore chiave come l’energy storage, annunciando un bando da 132 milioni.
> Batterie - i fondi UE sono andati a progetti non cosi’ innovativi?
Per la pubblicazione della call - annunciata nell’ambito della presentazione della relazione sullo stato dell’arte del piano d'azione strategico sulle batterie e della comunicazione per un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica dell'UE per l'energia e il clima - c’è da attendere il prossimo anno.
Nel frattempo, è ancora aperto il bando Horizon 2020 da 114 milioni per le batterie del futuro che, al di là della ricerca negli ambiti dell’elettrochimica e dei nuovi materiali, si concentra sull’intero ciclo di vita delle batterie elettriche, dall’accesso alle materie prime alle nanotecnologie per la modellistica, arrivando al riciclaggio.
Il ruolo decisivo delle batterie nella politica industriale UE
In generale, attraverso il programma europeo per la ricerca e l’innovazione, nel settennato 2014-2020 Bruxelles ha stanziato 1,3 miliardi per i progetti dedicati allo storage energetico.
Ma anche senza contare le risorse messe a disposizione finora, la volontà politica della Commissione di non accumulare ritardo in questo settore industriale è dimostrata dall’attività svolta dall’Alleanza europea per le batterie, che ha riunito finora circa 260 attori del settore industriale e dell’innovazione.
La European Battery Alliance sta esaminando il potenziale di progetti innovativi transfrontalieri legati alla catena di valore strategica dello storage per accedere a finanziamenti pubblici che potrebbero essere compatibili con le norme UE in materia di aiuti di Stato nell'ambito del progetto IPCEI (Important Projects of Common Interest).
Diversi Stati membri dell'UE hanno già avviato procedure per identificare potenziali consorzi e stanno lavorando insieme per progettare uno o più IPCEI in questo campo. Fra questi anche l’Italia, che all’inizio di quest’anno ha lanciato una call per la progettazione e la produzione in Europa di celle e moduli batteria innovativi e rispettosi dell'ambiente.
Unione dell’energia: obiettivo raggiunto
La relazione sul piano d'azione strategico sulle batterie accompagna la quarta relazione sullo stato dell'Unione dell'energia, che conferma che la Commissione ha pienamente realizzato la sua visione di una strategia dell'Energy Union che garantisce a tutti i cittadini europei l'accesso a un'energia a prezzi abbordabili, sicura, competitiva e sostenibile.
L'Unione dell'energia ha rafforzato il mercato interno dell'energia e aumentato la sicurezza energetica dell'UE investendo in nuove infrastrutture intelligenti (anche transfrontaliere), si legge nella nota di accompagnamento alla relazione, dotando il mercato di un nuovo assetto all'avanguardia e introducendo un meccanismo di cooperazione tra gli Stati membri basato sulla solidarietà per rispondere alle crisi potenziali in modo più efficace ed efficiente.
La transizione energetica richiede una trasformazione economica e sociale globale che coinvolga tutti i settori dell'economia e della società per realizzare la transizione alla neutralità climatica entro il 2050. Grazie al quadro dell'Unione dell'energia, l'Europa si incammina nella direzione giusta per diventare un'economia prospera, moderna, competitiva e a impatto climatico zero.
La Commissione Juncker ha predisposto un nuovo quadro legislativo per l'Unione dell'energia che ha consentito all'UE di mantenere la propria leadership nell'azione per il clima, aumentando il livello di ambizione per il 2030 in una serie di settori connessi all'energia, dagli obiettivi relativi alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica a quelli relativi alle emissioni di automobili, furgoni e autocarri.
Oltre al nuovo quadro legislativo, la Commissione ha introdotto una serie di misure di sostegno, volte a garantire una transizione agevole per le industrie, le regioni e le città europee, e di iniziative mirate, tra cui l'Alleanza europea per le batterie, per garantire che tutte le regioni e i cittadini possano beneficiare in egual misura della transizione energetica.
Una seconda comunicazione pubblicata in concomitanza con la relazione invita a rafforzare la responsabilità democratica del processo decisionale nell'ambito del trattato Euratom. La Commissione europea istituirà un gruppo ad alto livello di esperti incaricato di vagliare il quadro attuale del trattato Euratom al fine di valutare in che modo, sulla base del trattato vigente, si possa rafforzare la sua responsabilità democratica.
Nella stessa comunicazione, la Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a riflettere su come la tassazione dell'energia potrebbe meglio contribuire al conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di energia e clima, e in che modo il passaggio a un processo decisionale con voto a maggioranza qualificata (VMQ) tra gli Stati membri potrebbe contribuire a sbloccare i progressi in questo settore. Questo filone di attività si basa sul piano della Commissione per una transizione graduale verso il voto a maggioranza qualificata nel processo decisionale in tutti i settori della politica fiscale, pubblicato per la prima volta in gennaio.