Il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) ha approvato l'accordo raggiunto la scorsa settimana dalle istituzioni europee sulle direttiva per la tutela del diritto d'autore nel mercato unico digitale. Ma i rappresentanti di cinque paesi, tra cui l'Italia, si sono opposti.
Dopo l'accordo informale raggiunto la scorsa settimana dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione UE sulla cosiddetta direttiva copyright arriva il via libera del Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper). Non mancano tuttavia le opposizioni. Si tratta di cinque Stati membri: Italia, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Polonia.
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Cosa prevede la nuova direttiva copyright
La nuova direttiva intende rafforzare la posizione di autori ed artisti nei confronti dei giganti del web per quanto riguarda l'uso delle proprie opere. I titolari di contenuti protetti da copyright, infatti, avranno maggiore controllo sul modo in cui le proprie opere vengono utilizzate in rete e potranno chiedere alle piattaforme digitali una remunerazione adeguata e proporzionata per il proprio lavoro.
Gli editori godranno di un nuovo diritto che faciliterà il modo in cui i propri contenuti vengono riutilizzati sulle piattaforme online, consentendo ai giornalisti di ricevere una quota maggiore delle entrate generate dall'uso online delle pubblicazioni stampa. Questo diritto non inciderà su cittadini e singoli utenti, che potranno continuare a condividere i collegamenti ipertestuali delle notizie presenti sul web.
La direttiva assicurerà anche un accesso più ampio alla conoscenza, semplificando le regole relative al text and data mining (TDM) per ricerca e istruzione. Studenti, insegnanti e ricercatori potranno infatti utilizzare contenuti e pubblicazioni protette da copyright per corsi di formazione e analisi dei dati.
Gli utenti inoltre avranno accesso a opere, film e musica non più disponibili in commercio in Europa e potranno condividere online copie di dipinti, sculture e altre opere d'arte di pubblico dominio.
Chi si oppone alla direttiva copyright
In una nota congiunta, Italia, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Polonia si dichiarano contrati al testo della direttiva copyright adottato dal Coreper. La normativa, così come si presenta in questa fase, rappresenta un passo indietro per il mercato unico digitale, poiché non definisce un giusto equilibrio tra la protezione dei titolari del diritto d'autore e gli interessi dei cittadini e delle aziende nell'UE.
Il rischio, ribadiscono i rappresentati dei cinque Stati membri, è che la nuova direttiva vada ad ostacolare l'innovazione, con un impatto negativo sulla competitività in Europa. Inoltre, il testo manca di chiarezza giuridica, che invece è indispensabile per tutelare i diritti dei cittadini europei.
La direttiva sarà oggetto di discussione a fine febbraio in commissione Giuridica (JURI) del Parlamento europeo, cui seguirà il voto in plenaria.
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