Decreto Genova e Manovra 2019 prevedono una serie di misure per il capoluogo ligure dopo il crollo del Ponte Morandi: dalla zona franca urbana agli investimenti straordinari per il principale porto italiano.
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Approda nella Gazzetta ufficiale del 19 novembre la legge n. 130 del 16 novembre 2018 di conversione del cosiddetto decreto Genova, il decreto-legge n. 109 del 28 settembre 2018 recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
Ricostruzione, indennizzi e misure per il rilancio economico di Genova
La legge fissa innanzitutto norme per le operazioni di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi: il commissario straordinario e sindaco di Genova Marco Bucci potrà operare in deroga ad ogni disposizione di legge extrapenale, quindi anche al codice appalti (ma non al codice antimafia), per la demolizione, la progettazione, l'affidamento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario.
Ai proprietari e agli usufruttatori delle unità immobiliari oggetto di sgombero sono corrisposte l'indennità di 2.025,50 euro per metro quadrato, che tiene conto del valore venale dell'immobile, delle spese per l'acquisto degli arredi e di ogni altra spesa accessoria per la ricollocazione abitativa, e, per ciascuna unità immobiliare, l'indennità di cui alla legge della regione Liguria n. 39 del 3 dicembre 2007, che disciplina i Programmi regionali di intervento strategico (PRIS), pari a 45mila euro, e l'indennità per l'improvviso sgombero, pari a 36mila euro.
La legge istituisce inoltre una zona franca per Genova, contiene misure per contribuire al rilancio economico della città e prevede aiuti alle persone che hanno perso la casa a seguito del crollo del ponte.
Le imprese che hanno la sede principale o una sede operativa all'interno della zona franca possono usufruire di una serie di agevolazioni:
- esenzione dalle imposte sui redditi del reddito derivante dall'attività d'impresa svolta nella zona franca fino a 100mila euro per ciascun periodo di imposta;
- esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive del valore della produzione netta derivante dallo svolgimento dell'attivita' svolta dall'impresa nella zona franca, nel limite di 200mila euro per ciascun periodo di imposta;
- esenzione dalle imposte municipali proprie per gli immobili siti nella zona franca;
- esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi per l'assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
Previste anche agevolazioni ed esenzioni fiscali per le aziende che hanno perso almeno un quarto del fatturato dal 14 agosto al 30 settembre 2018. Sospese fino alla fine del 2019 le cartelle esattoriali, imprese, artigiani e professionisti coinvolti vengono ristorati del fatturato perso.
I redditi dei fabbricati, oggetto di ordinanze sindacali di sgombero adottate a seguito dell'evento, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dell'imposta sul reddito delle società fino al 31 dicembre 2020. Inoltre, sono esenti dall'applicazione dell'imposta municipale propria.
Alle imprese e ai liberi professionisti aventi sede operativa all'interno della zona interessata dal crollo, che nel periodo dal 14 agosto 2018 all'entrata in vigore della legge hanno subito un decremento del fatturato rispetto al valore mediano del corrispondente periodo del triennio 2015-2017, è riconosciuta una somma fino al 100% di tale decremento, nel limite massimo di 200mila euro.
Per ristorare i danni subiti dagli immobili che ospitano le imprese aventi sede operativa nella zona interessata dal crollo del ponte Morandi, si riconosce un'indennità di 1.300 euro per metro quadrato per le aree coperte e 325 euro per quelle scoperte. Prevista inoltre un'indennità per far fronte alla perdita di attrezzature, macchinari e materiali aziendali o per il loro recupero e trasferimento in altre zone della città o delle province limitrofe.
Previsto inoltre un sostegno al reddito dei lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, impossibilitati o penalizzati a prestare l'attività lavorativa a seguito del crollo del ponte Morandi, pari al trattamento massimo di integrazione salariale.
Viene poi istituita una zona logistica semplificata per il porto e il retroporto. Per ottimizzare i flussi veicolari logistici nel porto di Genova vengono stanziati 30 milioni di euro fino al 2020, mentre per far fronte alle esigenze di carattere operativo e logistico in ambito portuale derivanti dall'evento, alla Capitaneria di porto di Genova è assegnata la somma di 375mila euro per il 2018 e di 875mila euro per il 2019 per provvedere all'impiego del personale proveniente dagli altri comandi periferici, all'acquisto dei mezzi ritenuti necessari per ottimizzare i flussi di traffico portuale e all'efficientamento delle strutture logistiche.
Per il trasporto locale sono previsti 23 milioni di euro, più altri 20 per il rinnovo del parco mezzi. Per quanto riguarda le spese affrontate dagli autotrasportatori per le difficoltà logistiche sono previsti 20 milioni, 30 milioni per agevolare i flussi in ingresso e in uscita dal porto di Genova.
> Ponte Genova - dal CdM misure speciali per imprese e cittadini
Nasce l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture
Per assicurare elevati standard di sicurezza delle infrastrutture statali e autostradali, la norma istituisce dal 1° gennaio 2019 l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA).
Tra i compiti dell’Agenzia figurano la vigilanza tecnica sull’esecuzione dei lavori, la predisposizione di un piano nazionale per l’adeguamento e lo sviluppo delle infrastrutture stradali e autostradali nazionali ai fini del miglioramento degli standard di sicurezza, attività di studio, ricerca e sperimentazione.
Inoltre, la legge istituisce un archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP), presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, contenente, per ogni opera, i dati tecnici, lo stato e il grado di efficienza, l'attività di manutenzione ordinaria e lo stato dei lavori, e dell'identificativo dell'opera pubblica (IOP).
L’archivio sarà suddiviso in diverse sezioni:
- ponti, viadotti e cavalcavia stradali;
- ponti, viadotti e cavalcavia ferroviari;
- strade - archivio nazionale delle strade;
- ferrovie nazionali e regionali - metropolitane;
- aeroporti;
- dighe e acquedotti;
- gallerie ferroviarie e gallerie stradali;
- porti e infrastrutture portuali;
- edilizia pubblica.
Condono per Centro Italia e Ischia
La legge 130-2018 contiene anche il criticato articolo 25, relativo a interventi a favore dei comuni di Ischia interessati dal sisma del 21 agosto 2017.
L’articolo in questione prevede che entro 6 mesi i Comuni di Ischia colpiti dal sisma 2017 rispondano alle richieste di sanatoria presentate in base al condono edilizio del 1985. Se verrà negato, il proprietario dell'edificio non riceverà i fondi per la ricostruzione; se al contrario l'abuso verrà sanato, alle volumetrie aggiuntive condonate non andrà alcun contributo per la ricostruzione.
Condono anche per i territori dell’Italia centrale interessati dagli eventi sismici del 2016 e del 2017. Una modifica alla normativa vigente allarga la sanatoria sulle piccole difformità edilizie che impediscono la ricostruzione ai casi di mancato permesso di costruire (o in difformità da esso) e agli incrementi di volume, nei limiti individuati Regione per Regione dai rispettivi piani casa.
Le misure per Genova nella legge di Bilancio 2019
L'articolo 79 della Manovra 2019 contiene una serie di misure per l'attuazione di quanto previsto dal decreto Genova, e fornisce indicazioni circa l'impegno economico del Governo in tal senso.
Per la zona franca urbana della città la Legge di Bilancio stanzia 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Si prevede che le imprese che hanno la sede principale o una sede operativa all'interno della zona franca e che hanno subìto a causa dell’evento una riduzione del fatturato almeno pari al 25% nel periodo dal 14 agosto 2018 al 30 settembre 2018, rispetto al valore mediano del corrispondente periodo dell'ultimo triennio 2015-2017, possono richiedere specifiche agevolazioni.
Lo stesso articolo prevede il finanziamento del piano di investimenti straordinario del porto di Genova. A disposizione, 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021 e 2022.
Il piano in questione intende contrastare gli effetti negativi, diretti ed indiretti, derivanti dal crollo del ponte Morandi, attraverso la realizzazione di piani di sviluppo portuali, dell’intermodalità e dell’integrazione città-porto. I finanziamenti sono finalizzati anche alla realizzazione di interventi di completamento di opere in corso, di attuazione di accordi di programma e di attuazione di piani di recupero di beni demaniali dismessi.
Nella Manovra si fa riferimento anche ad altre misure contenute nel decreto Genova, relative a:
- progettazione e realizzazione di infrastrutture ad alta automazione per ottimizzare i flussi veicolari logistici in entrata e in uscita dal porto di Genova, inclusa la realizzazione del varco di Ponente, alle quali sovraintende il MIT (per le quali sono stanziati 30 milioni complessivi assegnati nel biennio 2018-2020);
- realizzazione di una zona logistica semplificata nell’area del porto e del “retroporto” di Genova e il riconoscimento per gli anni 2018 e 2019 ai porti ricadenti nell’ambito della Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale di una quota del Fondo per il finanziamento degli interventi di adeguamento dei porti, pari al 3% dell’imposta sul valore aggiunto dovuta sull’importazione delle merci introdotte nel territorio nazionale per il tramite di ciascun porto nel limite di 30 milioni di euro annui.
Infine, sempre allo stesso articolo della Legge di Bilancio, si prevede il rifinanziamento delle misure di sostegno dell'autotrasporto, con uno stanziamento di 80 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2019 e 2020. Misura pensata per consentire il ristoro delle maggiori spese affrontate dagli autotrasportatori negli ultimi quattro mesi, derivanti dalla forzata percorrenza di tratti autostradali aggiuntivi rispetto ai normali percorsi e nelle difficoltà logistiche dipendenti dall'ingresso e dall'uscita delle aree urbane e portuali.
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