Dal testo ufficiale del decreto emergenze sparisce il fondo da 27 milioni di euro per far ripartire il programma Scuole innovative. Fra le novità del testo, la cabina di regia Strategia Italia per verificare l’attuazione degli investimenti sulle infrastrutture.
La settimana scorsa si intravedeva un lieto fine per il programma Scuole Innovative, bloccato ad aprile da un provvedimento dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC). All’articolo 46 della bozza del decreto Emergenze, infatti, si superava l’impasse con un fondo da 27 milioni di euro per far ripartire il programma. Articolo però modificato nella versione finale del testo.
Scuole innovative: il perchè della stroncatura dell’ANAC
L’Autorità Anticorruzione ha di fatto bloccato il concorso di idee pubblicato a maggio 2016 per la progettazione e la realizzazione di 51 #ScuoleInnovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio.
Il bando del MIUR prevedeva la possibilità che i Comuni interessati affidassero ai vincitori del concorso di idee lo sviluppo dei progetti. Come segnalato da Italia Sicura e confermato dall’Autorità guidata da Raffaele Cantone, però, questa procedura è possibile a condizione che sia espressamente prevista dal bando, in cui devono essere indicati anche i requisiti professionali e tecnico-economici dei progettisti.
Secondo l’ANAC, il bando del MIUR ha disciplinato esclusivamente il concorso di idee e non anche le modalità per l’affidamento dei successivi livelli di progettazione da parte dei Comuni, cui è rimesso tale affidamento. I Comuni, quindi, devono attenersi alle regole previste dal Codice Appalti.
> Edilizia scolastica - dl Emergenze, 27 milioni per scuole innovative
Il decreto emergenze sblocca la situazione. Anzi no
Per promuovere la progettazione delle scuole innovative, la bozza del decreto-legge n. 109-2018 per interventi nella città di Genova, dopo il crollo del ponte Morandi, e per altre emergenze nazionali, autorizzava la spesa di 27 milioni di euro dal 2018 al 2020: nello specifico, 9 milioni di euro per ciascuno dei tre anni.
Fondo che avrebbe permesso di coprire i costi di progettazione a carico degli enti locali. Ma a guardare la versione finale del testo, entrata in vigore il 29 settembre, l’articolo che istituiva il fondo è stato soppresso. O meglio, l’articolo 46 c’è nella versione finale del decreto, ma è quello che chiude il testo e riguarda l’entrata in vigore del decreto stesso.
Edilizia scolastica: cos’è rimasto nel decreto
Sul fronte dell’edilizia scolastica è rimasta solo una norma per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
In particolare, il decreto stabilisce che le somme non spese in precedenti programmi già avviati potranno essere riutilizzate dagli enti locali. Tali risorse saranno “attribuite entro il 31 dicembre 2018 agli enti locali proprietari degli edifici adibiti ad uso scolastico, per essere destinate alla progettazione degli interventi di messa in sicurezza dei predetti edifici”.
Il provvedimento, però, rimanda ad un futuro decreto del Ministero dell’Istruzione per l’indicazione delle modalità e dei criteri di attribuzione delle risorse.
ANSFISA, Strategia Italia e le altre misure per la sicurezza delle infrastrutture
Al fine di rafforzare le misure di prevenzione e di garantire la piena sicurezza nella mobilità e nei trasporti, il decreto prevede l’istituzione, dal 1° gennaio 2019, di una Agenzia di vigilanza per la sicurezza delle strade e autostrade (ANSFISA).
La nuova Agenzia sostituirà l’ANSF, il cui campo di competenza è però limitato alle ferrovie, ed avrà piena autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria.
Dovrà, inoltre, vigilare sui lavori, ispezionare la strutture esistenti, compilare un piano nazionale per l’adeguamento e lo sviluppo delle infrastrutture stradali e autostradali nazionali e decidere gli interventi volti alla sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali e del traffico.
Nasce poi la cabina di regia Strategia Italia, che avrà il compito di verificare lo stato di attuazione di piani e programmi di investimento infrastrutturale. Inoltre, potrà predisporre piani ordinari o straordinari di interventi connessi a fattori di rischio per il territorio, quali dissesto idrogeologico, vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, situazioni di particolare degrado ambientale necessitanti attività di bonifica.
Infine, il decreto prevede inoltre la creazione di un archivio informatico nazionale delle opere pubbliche (AINOP) per ponti, viadotti e cavalcavia stradali e ferroviari, strade, ferrovie, dighe e acquedotti e porti che conterrà i dati tecnici, lo stato e il grado di efficienza dell’opera, le attività di manutenzione ordinaria e lo stato dei lavori per ogni opera pubblica.
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