Eolico e fotovoltaico stanno per diventare le due forme di produzione di energia elettrica più economiche. E finiscono sotto la lente della Corte dei conti europea, che ora verifica l’efficacia del sostegno fornito da Bruxelles e Stati UE.
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Nel 2016 la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo ha raggiunto il 17% nell'UE, a 3 punti dal target fissato al 2020.
Fra gli Stati membri, 11 (tra cui l’Italia) hanno già raggiunto il proprio target al 2020: Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Croazia, Italia, Lituania, Romania, Finlandia, Svezia e Ungheria. L'Austria è distante meno di 1 punto percentuale dall'obiettivo per il 2020.
Le cifre, fornite la scorsa settimana da Eurostat, rendono bene l’idea di quanto le energie rinnovabili siano cresciute in Europa. Sviluppo di cui si è resa conto anche la Corte dei conti europea, che ora indaga.
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Gli impianti eolici e fotovoltaici sotto la lente della Corte dei conti europea
La Corte dei conti europea sta espletando un audit per verificare l’efficacia del sostegno fornito dall’UE e dagli Stati membri alla produzione di energia elettrica con impianti eolici e solari fotovoltaici, le due principali fonti di energia rinnovabile usate a questo scopo.
Quello della produzione elettrica è il settore che assorbe la quantità più elevata di energia da fonti rinnovabili. E gli impianti eolici e solari fotovoltaici stanno per diventare le due forme di produzione dell’energia elettrica più economiche.
Per il “ruolo cruciale nel mix energetico” svolto da queste due forme di produzione di energia, dichiara George Pufan, membro della Corte dei conti europea responsabile dell’audit, “è molto importante comprendere se la strategia e il sostegno a loro favore siano efficaci.”
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La Corte intende dunque verificare la definizione, l’attuazione e il monitoraggio delle strategie UE e nazionali per i settori eolico e solare fotovoltaico a partire dal 2009, nonché i finanziamenti per il loro sviluppo.
Nel periodo 2014-2020, sono destinati 45 miliardi di euro a valere sull’insieme dei Fondi strutturali e d’investimento europei per sostenere la transizione a un’economia a basse emissioni di carbonio, compresi gli investimenti per l’energia rinnovabile, l’efficienza energetica e la mobilità urbana sostenibile.
Altri 58,5 miliardi di euro sono stati assegnati ai sistemi intelligenti di trasmissione, stoccaggio e trasporto dell’energia.
Gli auditor della Corte si recheranno in quattro Stati membri dell’UE: Germania, Grecia, Spagna e Polonia. La pubblicazione della relazione di audit è prevista per gli inizi del 2019.
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