In Gazzetta ufficiale il decreto che ripartisce i fondi per la costruzione di Poli dell’infanzia innovativi.
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Il decreto MIUR del 23 agosto 2017 relativo al riparto di risorse per la costruzione di edifici da destinare a Poli dell’infanzia innovativi approda in Gazzetta ufficiale.
Poli dell'infanzia innovativi
Sul piatto, in base a quanto previsto dal decreto ministeriale pubblicato il 28 luglio scorso, 150 milioni di euro di risorse Inail per il triennio 2018-2020, che le Regioni potranno utilizzare per la realizzazione di Poli per l’infanzia, edifici pensati per potenziare la ricettività dei servizi e sostenere la continuità del percorso educativo e scolastico di tutte le bambine e di tutti i bambini.
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In un unico plesso o in edifici vicini, sorgeranno più strutture di educazione e di istruzione per bambine e bambini fino ai sei anni, per offrire esperienze progettate nel quadro di uno stesso percorso educativo, in considerazione dell’età. La distribuzione di risorse è stata effettuata sulla base della popolazione scolastica 0-6, secondo dati Istat, e sul numero di edifici già presenti con riferimento alla fascia di età 3-6 anni.
L'obiettivo è favorire la realizzazione di nuovi Poli in quelle aree in cui è maggiore la domanda e poche sono le strutture disponibili.
La ripartizione delle risorse tra le Regioni
Le risorse saranno così ripartite:
- Abruzzo: 3.597.824,45 euro
- Basilicata: 1.901.827,52 euro
- Calabria: 4.810.346,31 euro
- Campania: 14.480.804,70 euro
- Emilia-Romagna: 11.524.656,68 euro
- Friuli Venezia Giulia: 3.661.795,27 euro
- Lazio: 14.478.540,31 euro
- Liguria: 4.288.021,17 euro
- Lombardia: 24.283.155,15 euro
- Marche: 4.203.461,23 euro
- Molise: 1.376.187,32 euro
- Piemonte: 9.946.787,30 euro
- Puglia: 9.687.832,54 euro
- Sardegna: 3.969.103,78 euro
- Sicilia: 12.045.314,51 euro
- Toscana: 8.630.570,96 euro
- Umbria: 2.771.630,76 euro
- Valle d'Aosta: 910.186,32 euro
- Veneto: 13.431.953,74 euro
Sia il riparto che i parametri per l’individuazione dei criteri sono stati concordati con Regioni, Anci e Upi e approvati all’interno dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica.
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