Anticipare il primo correttivo del Codice appalti di qualche mese, approvandolo entro la fine del 2016.
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E’ questa, dopo diverse settimane di tentennamento, la linea che sta prendendo forma nelle stanze del Governo. Ci sono, infatti, alcuni punti sui quali sta diventando urgente intervenire e per i quali non sarà possibile aspettare la scadenza di aprile 2017. Il primo provvedimento di aggiustamento del Codice, allora, potrebbe decollare già nei prossimi giorni.
L'approfondimento del Parlamento
L’idea ha preso forma nelle ultime settimane. In particolare, è il lavoro delle commissioni parlamentari che ha fatto emergere questa esigenza. Camera e Senato, infatti, hanno completato in questi giorni un ciclo di audizioni dei diversi attori coinvolti dalla riforma. L’obiettivo era mettere a fuoco i punti più critici, sui quali intervenire con il correttivo, programmato per aprile del 2017.
Gli interventi allo studio
Nel corso dei lavori, però, è venuto fuori che alcune questioni stanno portando problemi urgenti. Succede, ad esempio, in materia di qualificazione delle imprese. Al momento, infatti, le società devono acquisire le attestazioni Soa facendo riferimento ai fatturati dei cinque anni precedenti. Il vecchio sistema allargava questo periodo a dieci anni, consentendo di tenere conto anche di anni nei quali la crisi era meno forte. Il bonus dei dieci anni, secondo l’impostazione emersa in Parlamento, andrà ripristinato.
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Subappalti e piccole imprese
Qualche correzione sarà portata anche sul tema del subappalto. In particolare, non piace la regola che impone alle imprese, al momento della presentazione delle offerte, di indicare una terna di subappaltatori da utilizzare nelle fasi di cantiere. Discorso simile per il premio di coordinamento, che consente all’impresa appaltatrice principale di utilizzare parte dei requisiti dei subappaltatori. Potrebbe essere ripristinato. Anche se la cosa non piace alle piccole imprese.
Il massimo ribasso
Stesso discorso sul massimo ribasso. La soglia collocata a un milione di euro, al di sopra della quale non si piò usare il prezzo più basso, è troppo ridotta. Sta emergendo con forza l’idea di elevarla: l’Ance aveva proposto di arrivare fino a 2,5 milioni di euro. Infine, c’è in discussione il tema dell’appalto integrato. Il divieto di fare appalti sull’esecutivo è una delle novità che, più di altre, hanno frenato il mercato negli ultimi mesi. Così, potrebbe arrivare qualche aggiustamento per ammorbidire il testo del Dlgs n. 50 del 2016.
Anticipo al 2016
Il cambiamento più importante, però, riguarda i tempi. Anziché inserire queste modifiche nel correttivo di aprile, il Governo sta pensando a un anticipo da chiudere già nel corso del 2016. Potrebbe arrivare sotto forma di emendamenti alla legge di Stabilità o di un vero e proprio decreto correttivo. Anche se la prima impostazione pare quella preferita da Palazzo Chigi, perché lascerebbe spazio a un successivo decreto, da approvare nei tempi previsti dalla legge delega.
Corsa per l'attuazione
Intanto, avanza il lavoro di attuazione del Codice. Il Ministero delle Infrastrutture, infatti, sta accelerando su alcuni provvedimenti. Nelle prossime settimane arriveranno al traguardo il decreto sui livelli di progettazione e quello sulla qualificazione delle stazioni appaltanti: entrambi sono ai pareri intermedi prima della pubblicazione finale. L’Anac, invece, è pronta ad approvare almeno altri due provvedimenti. Riguardano il responsabile unico del procedimento e il partenariato pubblico privato.
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