Tra le misure previste dal decreto Dignità per il contrasto alla delocalizzazione e la tutela dei posti di lavoro rientra la restituzione dei benefici ricevuti dalle imprese che nei cinque anni successivi all’ottenimento di un aiuto di Stato riducano l’occupazione di oltre il 10% senza giusta causa.
Il decreto Dignità, in vigore dal 14 luglio, prevede un pacchetto di misure per contrastare la delocalizzazione, cioè il trasferimento di un'attività economica o di una sua parte dal sito produttivo incentivato ad un altro, da parte dell'impresa beneficiaria dell’aiuto o di un'altra impresa con la quale vi sia rapporto di controllo o collegamento.
Limiti alla delocalizzazione delle imprese beneficiarie di aiuti
Il provvedimento stabilisce anzitutto che, fatti salvi i vincoli derivanti dai trattati internazionali, le imprese italiane ed estere operanti nel territorio nazionale che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede