Piano Sud 2030: investimenti, infrastrutture, innovazione e giovani

|In Evidenza|14 febbraio 2020

Presentazione del Piano Sudo 2010: Photocredit: GovernoE’ stato presentato oggi a Gioia Tauro il Piano Sud 2030 che pone al centro gli investimenti, le infrastrutture e i giovani. Il Piano sarà realizzato con risorse nazionali ed europee che solo per il triennio 2020-2022 si attestano sui 21 miliardi di euro.

Piano Sud 2030, le giuste procedure per realizzarlo

E’ un programma ambizioso quello presentato oggi dal Premier Giuseppe Conte assieme ai Ministri Porvenzano e Azzolina e che mira a rilanciare il Sud. Nel prossimo triennio 2020-2022, infatti, alle regioni meridionali dovrebbero arrivare 21 miliardi di euro (il 65% in più rispetto al triennio 2016-2018), rintracciati nel modo seguente:

  • Con il recupero della clausola del 34% - che impone di destinare agli interventi al sud un volume complessivo annuo di stanziamenti ordinari in conto capitale proporzionale alla popolazione di riferimento (il 34% appunto) - e che dovrebbe garantire 5,6 miliardi sulla spesa in CC e 2 miliardi sui nuovi fondi della Legge di bilancio;
  • Con un recupero della capacità di spesa sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) che dovrebbe assicurare 6,5 miliardi;
  • Con il salvataggio della spesa dei Fondi strutturali europei 2014-2020 (+ 3 miliardi);
  • Con l’anticipo dei Fondi del prossimo settennato europeo (+3,9 miliardi).

I fondi del Piano Sud

Ma guardando in più in prospettiva fino al 2030, grazie alla nuova fase di programmazione europea, l’ammontare complessivo di risorse aggiuntive per il Sud ammonta a circa 123 miliardi di euro. Molti fondi, quindi, che saranno impiegati su cinque priorità: infrastrutture, innovazione, ambiente, internazionalizzazione e giovani&lavoro.

Infrastrutture e connettività

Uno dei problemi cronici del nostro Mezzogiorno è la debole rete logistica ed infrastrutturale che taglia in due il Paese.  Su questo il Governo ha intenzione di intervenire identificando tre priorità:

  • Il potenziamento della rete ferroviaria;
  • Il miglioramento del trasporto pubblico locale;
  • Il sostegno alle filiere logistiche territoriali, con particolare riferimento alla intermodalità delle merci in uscita e in entrata dai porti, soprattutto quelle di “ultimo miglio”.
Caricamento dei piani...