Vaccini, i 27 accelerano sulla produzione. Biden, aiuti appena possibile

|Approfondimenti|26 marzo 2021

Produzione vaccini Covid in ItaliaI vaccini al centro del Consiglio europeo del 25 marzo, a cui ha partecipato come ospite straordinario anche il presidente USA Biden, pronto a dare una mano “appena possibile”. I 27, tra alcuni litigi, hanno confermato la linea: aumento della produzione, niente export per le Big Pharma inadempienti e criterio della “popolazione” per la distribuzione delle dosi. 

HERA Incubator e aumento produzione vaccini: così l’UE contrasta le varianti del Covid

Come già evidenziato dal Piano UE HERA Incubator, oltre al contrasto alle varianti del Covid, in questo momento la partita principale sui vaccini si gioca sull’aumento delle dosi a disposizione dei cittadini europei. Un risultato raggiungibile sia favorendo le partnership tra le case farmaceutiche che detengono i brevetti e le altre che li possono produrre nei propri stabilimenti, sia facendo rispettare la consegna delle dosi di vaccino previste dai contratti tra l’UE e le Big Pharma.

Una partita, insomma, in cui i livelli nazionale ed europeo, pubblico e privato si intersecano fortemente e che vede tutti impegnati in una corsa contro il tempo per fermare il virus (e le sue varianti) e tornare alla normalità, salvando anche l’economia. Per questo i vaccini hanno tenuto banco anche durante il Consiglio europeo del 25 marzo dove però sono emersi alcuni distinguo.

Più nello specifico a livello europeo il compito di aumentare i livelli di produzione dei vaccini è stato assegnato al commissario Thierry Breton. Il gioco di sponda con gli Stati membri riguarda, però, anche il rispetto dei contratti d'acquisto da parte delle Big Pharma tramite l’ok alle decisioni nazionali di bloccare le esportazioni delle dosi prodotte in UE, come fatto a inizio marzo dall’Italia con AstraZeneca.

Finora quello italiano è stato l’unico caso, ma con la stretta decisa il 24 marzo sul Meccanismo per l’export dei vaccini, i casi sono destinati ad aumentare. D’ora in avanti, infatti, i vaccini prodotti nell'Unione saranno esportati solo se il paese destinatario non limita le proprie esportazioni verso l'Europa e se la sua situazione epidemiologica non è migliore di quella dei paesi UE.

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