Approderà presto in Gazzetta ufficiale il decreto MEF che adegua la disciplina attuativa dell’Aiuto alla Crescita Economica – ACE.
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Novità per l’Aiuto alla Crescita Economica – ACE. E' in corso di pubblicazione il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze che sostituisce il Dm 14 marzo 2012 contenente le norme relative all’applicazione dell’agevolazione.
Cos'è l'Aiuto alla Crescita Economica - ACE
L'obiettivo dell'Aiuto alla Crescita Economica, introdotto dalla legge n. 214/2011, è incentivare le imprese che si finanziano con capitale di rischio mediante una riduzione dell'imposizione sui redditi. In particolare, l’accesso all'ACE permette di dedurre dal reddito imponibile i capitali che vengono utilizzati per incrementare il patrimonio delle imprese, con lo scopo di favorire il finanziamento delle PMI mediante capitale proprio.
Possono fruire dell'incentivo fiscale anche le società estere che hanno trasferito la propria residenza in Italia, a partire dal periodo d’imposta in cui assumono la qualifica di soggetto residente. Sono invece escluse dall’agevolazione le società sottoposte a procedure di fallimento, liquidazione coatta e amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, anche se in questo ultimo caso il beneficio è escluso solo quando la procedura non è finalizzata alla continuazione dell’esercizio dell’attività, mentre è ammesso in caso di risanamento dell'impresa.
L'ACE nella Manovrina
Con la Manovrina sono state riscritte le norme in materia di Aiuto alla Crescita Economica, in primo luogo sopprimendo le disposizioni che, per il calcolo del beneficio, introducevano una base di riferimento mobile (“criterio incrementale su base mobile”).
Inoltre, è stata approvata una riduzione delle aliquote ACE: a partire dall’ottavo periodo d’imposta di vigenza della disciplina ACE (vale a dire dal 2018 in poi), l’aliquota per il calcolo del rendimento nozionale del nuovo capitale proprio è fissata all’1,5% (anziché al 2,7%).