Palazzo Chigi - Dieci dossier per governare sviluppo Citta' metropolitane

|Approfondimenti|05 aprile 2017

Torino - Author: monaco obbediente / photo on flickrSecondo Palazzo Chigi il processo di costruzione delle Città metropolitane deve basarsi su indicatori economici e sociali.

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Impostare il processo di costruzione delle Città metropolitane sulla base di indicatori economici e sociali. E’ questa l’idea di fondo dei dossier appena pubblicati dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie di Palazzo Chigi. In questo modo si cerca di tarare in maniera diversa, a seconda dalle caratteristiche dei territori, il processo di creazione dei nuovi soggetti amministrativi. In qualche caso, sarà meglio orientarsi su alternative “strette”, che governino un numero limitato di Comuni, mentre in altri le evidenze portano verso alternative più larghe, con il coinvolgimento di molti più municipi.

I dossier sulle Città metropolitane

L’analisi in questione, nello specifico, è frutto della collaborazione del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie con Invitalia, Istat e con il Consorzio interuniversitario Mipa e costituisce il primo anello della costruzione di un impianto informativo in linea con le esigenze delle autonomie regionali e locali. L’idea è di realizzare per ciascun territorio un contenitore analitico che, partendo da alcune informazioni sul contesto, sia in grado di fornire una rappresentazione della coesione territoriale.

Il confronto tra indicatori e situazione amministrativa

In pratica, si parte da un sistema di indicatori (popolazione residente, immigrazione, consumo di suolo, distribuzione del reddito, ricettività, attività produttive, aree interne e così via) che consenta di pervenire a una possibile fotografia, per i diversi territori considerati, delle dinamiche socio-economiche reali da governare. A questo viene sovrapposta la fotografia della situazione amministrativa che, ovviamente, non sempre coincide con lo stato dell’economia. In questo modo si cerca di supportare le decisioni di riordino, offrendo a tutte le amministrazioni una lettura critica del loro territorio.

La riforma Delrio

Tutto, ovviamente, andrà collegato all’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n.

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