FIRST: Miur rivede la gestione del fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica

|Novità|05 aprile 2013

Ricerca - foto di IITA Image LibraryA 13 anni dall'emanazione della normativa sulla gestione del First, il Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (decreto 593 del 2000), il Ministero dell'Istruzione rivede il testo. Con l'intento di semplificare le procedure di erogazione dei fondi, individuare nuovi criteri per la valutazione dei progetti e rinnovare gli strumenti normativi e finanziari a favore dell’attività di ricerca in Italia.

La revisione della normativa vigente permetterebbe da un lato di allinearsi alle best practice europee, dall'altro di andare incontro alle reali esigenze del mondo della ricerca, per finanziare con maggiore efficienza enti pubblici di ricerca ed imprese.

Revisione decreto 593/2000

Questo strumento normativo, nato ormai 13 anni fa, era stato concepito in uno scenario economico e tecnologico che ora è notevolmente mutato. La revisione portata avanti dal Miur vuole centrare una serie di obiettivi:

  • semplificare le attuali procedure amministrative di valutazione, per velocizzare i tempi di risposta e per sostenere i progetti con un reale impatto positivo sul sistema nazionale della ricerca e dell’innovazione;
  • superare la distinzione tra ricerca di base, ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
  • favorire le politiche di domanda pubblica di innovazione, in particolare il procurement pre-commerciale, per incentivare appalti di ricerca e sviluppo all’interno dell’ampio mercato della pubblica amministrazione;
  • rivoluzionare la valutazione e la selezione dei progetti. Con il nuovo decreto viene infatti definitivamente archiviato lo strumento del Comitato tecnico scientifico, a favore della peer review. Il MIUR si avvarrà dunque di esperti, nazionali e internazionali, di cui una parte sarà individuata dal Comitato nazionale dei garanti della ricerca (CNGR), nell'ambito di un apposito elenco ministeriale, mentre altri saranno esperti contenuti in elenchi della Commissione europea. Un cambiamento che implica l'eliminazione dei comitati e delle commissioni attuali, e la valorizzazione del ruolo del CNGR.

Sempre in tema di valutazione, il decreto prevede che nel caso di progetti cofinanziati dall’Unione europea e dall’Italia, il giudizio positivo di Bruxelles renda superflua una seconda valutazione a livello nazionale.

Il prossimo passo della revisione pensata dal Miur dovrebbe coinvolgere la fase successiva, quella del monitoraggio dei progetti selezionati.

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