I rappresentanti permanenti degli Stati membri hanno approvato il compromesso raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo sul Connecting Europe Facility, o Meccanismo per collegare l'Europa, il futuro strumento di finanziamento delle Trans-european network, cioè le reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni. La dotazione dovrebbe ammontare a oltre 29 miliardi di euro.
La dotazione definitiva dello strumento dipenderà dall'esito dei negoziati in corso sul prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020, ma non dovrebbe discostarsi molto dalla proposta avanzata dal Consiglio europeo di febbraio, che prevedeva un bilancio complessivo per il Connecting Europe Facility CEF di circa 29 miliardi e 299 milioni di euro, contro i 50 miliardi proposti dalla Commissione europea.
I fondi dovrebbero essere così ripartiti:
- 23 miliardi e 174 milioni andrebbero al settore trasporti,
- 5 miliardi e 126 milioni di euro andrebbero al comparto dell'energia,
- un miliardo di euro sarebbe destinato al settore delle telecomunicazioni.
Inoltre, gli investimenti supplementari provenienti da fonti private e pubbliche potrebbero usufruire dell'effetto leva di strumenti finanziari innovativi come i project bond.
L'intensità del contributo dell'Ue dipenderà dal settore e del tipo di azione in questione, ma in generale, per poter beneficiare del supporto del CEF, i progetti dovranno rispettare il regolamento dello strumento e le linee guida settoriali. Linee guida che nel caso del settore energetico sono già state adottate, mentre per i trasporti sono state solo concordate informalmente e devono ancora essere discusse nel caso delle telecomunicazioni.
Il testo dovrà ora essere approvato formalmente dalla plenaria del Parlamento, presumibilmente in autunno, e poi ottenere il via libera definitivo del Consiglio.