Prevenzione, identificazione di soluzioni efficaci e incremento dei finanziamenti. Sono alcuni degli ambiti su cui l'Ue si è impegnata al World Humanitarian Summit.
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Si è chiuso nelle scorse ore il primo World Humanitarian Summit, il vertice umanitario mondiale ospitato da Istanbul il 23 e 24 maggio. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 50 leader mondiali e di 5mila operatori dei comparti umanitario, dello sviluppo e politico, che si sono dati appuntamento nella città turca per individuare modalità di intervento in grado di invertire la tendenza della sempre crescente richiesta di aiuti umanitari, e per migliorare il sistema internazionale di sostegno alle crisi.
Per l'Unione europea erano presenti al vertice la vicepresidente della Commissione Ue Kristalina Georgieva e i commissari europei per gli Aiuti umanitari e per la Cooperazione internazionale, Christos Stylianides e Neven Mimica.
Sono cinque le priorità avanzate dall'Ue durante il vertice:
- investimento nelle capacità di adattamento,
- finanziamento efficiente ed efficace,
- rispetto del diritto umanitario internazionale,
- prevenzione e cessazione delle crisi,
- livellamento del divario tra gli interventi umanitari e attività di sviluppo.
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Uno dei temi centrali del vertice è stato il deficit di finanziamento degli aiuti umanitari, che, secondo le stime del gruppo ad alto livello del Segretario generale delle Nazioni Unite, avrebbe raggiunto quota 15 miliardi di dollari. Al riguardo, nel corso del summit è stata avviata una “vasta negoziazione” tra donatori e principali organizzazioni umanitarie, che si sono impegnati a reindirizzare oltre un miliardo di dollari a favore dell'azione umanitaria in prima linea nei prossimi 5 anni e a sostenere oltre 50 impegni, tra cui:
- il rafforzamento della programmazione dei contributi,
- l'aumento di finanziamenti diretti agli attori locali e nazionali,
- il miglioramento delle valutazioni comuni e imparziali delle esigenze,
- la riduzione della burocrazia.
In tale contesto, l'Ue, che è stata uno dei primi donatori ad aver raggiunto nel 2016 l’obiettivo globale di destinare il 4% del proprio bilancio per gli aiuti umanitari all’istruzione, ha annunciato lo stanziamento di 5 milioni di euro a sostegno della piattaforma "L'istruzione non può aspettare — un fondo per l’istruzione in situazioni di emergenza", che intende incrementare l'impegno politico, operativo e finanziario condiviso per l’istruzione di bambini e giovani colpiti dalle crisi. L'obiettivo dello strumento è raccogliere circa 150 milioni di dollari nel primo anno, per arrivare a 1,5 miliardi di dollari nel quinto anno e garantire l'istruzione a un totale di 75 milioni di bambini e giovani.
Bruxelles ha poi riconfermato la mobilitazione di oltre 500 milioni di euro per il sostegno dei Paesi più colpiti dall’attuale crisi di sicurezza alimentare causata da El Niño. Una prima quota di 125 milioni di euro è stata destinata, con decisione di dicembre 2015, ad azioni d’urgenza. Il processo di approvazione della seconda quota di aiuti umanitari e allo sviluppo mirati per porre rimedio agli effetti del Niño, da circa 414 milioni di euro, è attualmente in corso.