Editoria - Camera, ok a fondo per pluralismo informazione

|Novità|03 marzo 2016

Approvato dalla Camera, ora il testo che istituisce il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione passa all'esame del Senato

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Nella seduta di ieri la Camera ha approvato, con ulteriori modifiche, il testo unificato dell'A.C. 3317 -3345-A, che prevede l'istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze e che delega il Governo a ridefinire la disciplina del sostegno pubblico all'editoria e quella relativa ai prepensionamenti dei giornalisti e al Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione

In base a quanto previsto dal testo, al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione affluiscono:

  • le risorse statali destinate al sostegno dell'editoria quotidiana e periodica;
  • le risorse statali destinate all'emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale;
  • una quota, fino a 100 milioni di euro annui per il periodo 2016-2018, delle eventuali maggiori entrate derivanti dal canone RAI;
  • le somme derivanti dal gettito annuo di un contributo di solidarietà, pari allo 0,1% del reddito complessivo dei:
    - concessionari della raccolta pubblicitaria sulla stampa quotidiana e periodica, sui mezzi di comunicazione radiotelevisivi e digitali;
    - società operanti nel settore dell'informazione e della comunicazione che svolgano raccolta pubblicitaria diretta;
    - altri soggetti che esercitano l'attività di intermediazione nel mercato della pubblicità attraverso la ricerca e l'acquisto, per conto terzi, di spazi sui mezzi di informazione e di comunicazione, su tutti i tipi di piattaforme trasmissive, compreso internet.

Il fondo è ripartito annualmente tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dello Sviluppo economico, per gli interventi di rispettiva competenza. Una specifica percentuale delle risorse, si legge nel testo, potrà essere destinata al finanziamento di progetti comuni di incentivo all'innovazione dell'offerta informativa nel campo dell'informazione digitale attraverso l'attuazione di obiettivi di convergenza multimediale.

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Contributi alle imprese editrici e investimenti per l'innovazione

Il testo delega, inoltre, il Governo a ridefinire la disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici e il sostegno agli investimenti per l'innovazione dell'offerta informativa.

Tra le principali novità, è prevista la ridefinizione della platea dei beneficiari dei contributi, che dovranno possedere, come condizioni necessarie per il finanziamento:

  • l'esercizio esclusivo di un'attività informativa autonoma e indipendente, di carattere generale,
  • la costituzione come cooperative giornalistiche, enti senza fini di lucro e imprese editrici di quotidiani e periodici la maggioranza del cui capitale sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali senza fini di lucro (ma, in questo ultimo caso, limitatamente a tre anni dalla data di entrata in vigore della legge).

E previsto, inoltre, il mantenimento dei contributi, con la possibilità di definire criteri specifici tanto per i requisiti di accesso quanto per i meccanismi di calcolo dei contributi, per:

  • imprese editrici di quotidiani e di periodici espressione delle minoranze linguistiche;
  • imprese ed enti che editano periodici per non vedenti e ipovedenti;
  • associazioni dei consumatori;
  • imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all'estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all'estero.

Sono esplicitamente esclusi dalla platea dei beneficiari gli organi di informazione di partiti o movimenti politici e sindacali, i periodici specialistici; le imprese editrici di quotidiani e periodici facenti capo a gruppi editoriali quotati o partecipati da società quotate in borsa.

Il testo definisce, inoltre, i criteri direttivi per il calcolo e la liquidazione dei contributi. Nell'ambito della delega al Governo, è infine prevista l'incentivazione fiscale degli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici, riconoscendo un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative.

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Ulteriori novità in materia di editoria e informazione

Il testo definisce, inoltre, novità su:

  • innovazione del sistema distributivo e altre disposizioni per la vendita dei giornali,
  • ridefinizione della composizione e delle attribuzioni del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e della disciplina in materia di prepensionamenti dei giornalisti,
  • esercizio della professione di giornalista,
  • commissione per la valutazione dell'equo compenso nel lavoro giornalistico.  

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