I Comuni hanno tempo fino al 30 giugno 2015 per trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il modulo per richiedere l'esclusione dal patto di stabilità delle spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, come previsto dal decreto-legge 78-2015.
Patto di stabilità interno
La misura in questione, approvata dal Consiglio dei Ministri dell'11 giugno e contenuta nel decreto legge n. 78-2015 pubblicato nella Gazzetta ufficiale il 19 giugno 2015, prevede un allentamento dei vincoli del patto di stabilità, che consente a Comuni, Province e Città metropolitane margini maggiori per gli investimenti volti alla cura del territorio e all’erogazione di servizi.
In particolare, vengono rideterminati gli obiettivi del patto di stabilità interno dei Comuni per il periodo 2015-2018.
Il decreto prevede anche la concessione agli Enti locali di un maggiore contributo di 100 milioni di euro l'anno (in termini di spazi finanziari), così suddiviso:
- 10 milioni per eventi calamitosi e messa in sicurezza del territorio,
- 40 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per interventi di bonifica dei siti contaminati dall’amianto,
- 30 milioni per l’esercizio della funzione di ente capofila nel caso di gestione associata di alcune funzioni,
- 20 milioni per le spese sostenute per sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi connessi a cedimenti strutturali e procedure di esproprio.
Le norme non comportano oneri maggiori per la finanza pubblica, restando invariato l’obietto complessivo del patto di stabilità dei Comuni fissato dalla legge di stabilità.
A favore dei Comuni viene previsto inoltre un ammorbidimento delle sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno nel 2014. La sanzione, rappresentata dalla riduzione delle risorse spettanti dal Fondo di solidarietà, si applica in misura pari al 20% dello sforamento, anziché pari al 100%. Analogamente, per le Province e le Città metropolitane le risorse che vengono erogate dal Fondo sperimentale di riequilibrio vengono ridotte del 20% anziché del 100% dello sforamento con il limite massimo previsto del 3% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo.
Edilizia scolastica
Per quanto concerne in particolare le spese destinate alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, il decreto permette ai Comuni di escluderle dal patto di stabilità interno, e istituisce un fondo del valore minimo di 20 milioni di euro e un importo massimo di 40 milioni.
Saranno finanziati gli interventi la cui aggiudicazione preliminare sia già avvenuta alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 78-2015 e che prevedano l'effettuazione dei pagamenti nell'anno 2015. Inoltre, sono candidabili le spese derivanti da stanziamenti di bilancio e contrazione di mutuo per gli interventi finanziati con delibera Cipe n. 22 del 30 giugno 2014.
I Comuni interessati possono compilare il modulo 'Sblocco patto Comuni Dl Enti locali', trasmettendolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, entro le ore 24:00 del 30 giugno 2015.
Ance: occasione da non perdere
“Va sfruttata l’occasione fornita dal Governo ai Comuni di derogare per quasi 100 milioni al patto di stabilità”, dichiara il Presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, rivolgendosi alle Amministrazioni e invitandole a cogliere a pieno la possibilità offerta dal decreto legge n. 78-2015
“Di questi tempi sarebbe assurdo far cadere nel vuoto questa opportunità. Il nostro territorio ha urgente bisogno di interventi sulle scuole e contro il dissesto idrogeologico che non possiamo rimandare solo per mancanza di fondi, intoppi burocratici o contenzioso amministrativo.”
“Si tratta di un importante primo passo al quale speriamo si dia rapidamente seguito anche sulla base della nostra ricognizione che ha portato a individuare 5mila cantieri pronti a partire per un valore complessivo di quasi 10 miliardi”.
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