
Le conclusioni del Consiglio europeo chiedono infatti di accelerare "i lavori su tutti i filoni per potenziare in modo decisivo la prontezza
dell'Europa alla difesa nel corso dei prossimi cinque anni", inclusi "i lavori relativi alle pertinenti opzioni di finanziamento", ma senza riferimenti espliciti alle singole proposte avanzate dalla Commissione europea per finanziare gli investimenti. Nei fatti, ha rilevato la premier Giorgia Meloni parlando con la stampa a margine del Consiglio europeo, per ora le risorse del piano ReArmEU sono solo "virtuali" e dipenderanno dall'effettività volontà degli Stati membri di ricorrere ad un ulteriore indebitamento nazionale per coprire l'aumento delle spese in difesa.
Documento separato, invece, per le conclusioni sull'Ucraina, che ancora una volta non trovano il sostegno dell'Ungheria di Orbán.