Tutto pronto per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo
Con il nulla osta della Corte dei conti, si prepara la piena operatività del credito d’imposta per le imprese che investono in attività di R&S, introdotto dalla Legge di Stabilità 2015.
Credito d'imposta per R&S
L'obiettivo è fare da effetto leva al sistema imprenditoriale italiano, affinché punti maggiormente sulle attività di ricerca e sviluppo come un ambito operativo in cui investire per vincere la concorrenza dei competitor Ue e internazionali.
Inserito nella Legge di Stabilità 2015, il credito d'imposta sarà applicato fino al 31 dicembre 2019 per tutte le categorie di imprese che effettueranno investimenti in attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico e dal regime contabile adottato. Escluse dall'incentivo le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando queste modifiche rappresentino miglioramenti.
Il credito d'imposta sarà pari al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. Per le imprese attive da meno di tre periodi di imposta, la media degli investimenti in R&S sarà calcolata sul minor periodo a decorrere dalla costituzione.
Per fruire del credito d'imposta, il totale degli investimenti in R&S realizzati nell’esercizio agevolato non può essere inferiore a 30mila euro. La norma, poi, fissa un tetto massimo di 5 milioni di euro di godimento annuo dell'agevolazione.