Programma infrastrutture strategiche - priorita' a 25 grandi opere

|In Evidenza|13 aprile 2015

Previsti investimenti per 70,9 miliardi

Infrastrutture

Una netta sforbiciata all'elenco delle grandi opere da cofinanziare con fondi europei e nazionali da qui al 2030. E' quanto stabilisce il Programma delle infrastrutture strategiche approvato dal Consiglio dei Ministri insieme al Documento di economia e finanza (DEF).

Obiettivi

Il Programma delle infrastrutture strategiche parte dall'analisi dei punti di forza e di debolezza del contesto nazionale e individua quali priorità di intervento:

  • il potenziamento del trasporto ferroviaro e della qualità del servizio passeggeri;
  • la riduzione del congestionamento urbano e metropolitano;
  • il miglioramento della competitività del sistema portuale e interportuale;
  • il rafforzamento della rete stradale;
  • l'ottimizzazione del traffico aereo.

A queste sfide si accompagna l'obiettivo di favorire l’attrazione di capitali privati attraverso adeguate politiche di rafforzamento amministrativo delle stazioni appaltanti, la diffusione di modelli di analisi dei piani economico-finanziari per i proponenti privati, l'esplicitazione dei benefici generati dalla realizzazione di opere strumentali allo sviluppo dei distretti produttivi e l’utilizzo delle risorse del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).

Investimenti e strumenti finanziari

L'elenco degli interventi che dovranno rispondere alle esigenze infrastrutturali individuate nel documento è significativamente ridotto rispetto ai numeri della Legge Obiettivo: si tratta infatti di 25 opere prioritarie per un costo totale di 70 miliardi e 936 milioni di euro e coperture finanziarie pari a 47,9 miliardi di euro.

L’85% del costo totale, spiega il documento, rientra nei principali strumenti di programmazione Ue e nazionali, in particolare:

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