Tra il 2000 e il 2008 l'Italia ha sperimentato un drastica riduzione della spesa pubblica nel settore della cultura e nelle telecomunicazioni. Lo rileva il rapporto annuale dell’Istituto di Economia dei Media (IEM) della Fondazione Rosselli - "Gli investimenti pubblici nell’industria culturale e delle comunicazioni" - presentato lo scorso 22 novembre presso il Parlamento europeo in occasione dell'evento promosso dall'europarlamentare Silvia Costa.
La plenaria del Parlamento europeo ha approvato il 12 maggio scorso una risoluzione per valorizzare il potenziale delle industrie culturali e creative, fortemente voluta da Silvia Costa e in generale dalla Commissione Cultura.
La presentazione del XIII Rapporto IEM contribuisce all'intento di richiamare l'attenzione dell'Unione europea sulle assegnazioni a questo settore e di promuovere strategie efficaci e sostenibili per il suo sviluppo.
Lo studio analizza l’andamento economico di tutti i principali segmenti del mercato dei media e della comunicazione, a livello "macro" - mediante lo strumento dei Conti Pubblici Territoriali (CPT) - e "micro", quindi relativamente ai singoli settori.
Per quanto riguarda il settore della cultura, l'investimento pubblico si è dimezzato negli ultimi anni, passando dal 2,10 per cento della spesa totale nel 2000 all'1,03 per cento nel 2008, pari a 10.668 milioni di euro.