Dal 1° gennaio 2024, le otto ZES attuali saranno sostituite da una ZES unica Mezzogiorno che coprirà tutto il Sud. Secondo diverse analisi, però, la ZES unica suscita alcune perplessità. Da un lato, c’è il timore di complicare le procedure, invece di semplificarle. Dall’altro, non convince la scelta di continuare a usare (solo) un incentivo automatico come il credito d’imposta che non seleziona i progetti migliori, ma solo i primi arrivati, con buona pace dell'obiettivo assegnato alla ZES unica di attrarre investimenti strategici per lo sviluppo del Sud.
I rilievi sulla Zona economica speciale unica arrivano da soggetti molto diversi tra loro, come la SVIMEZ, l’ANCE e il Commissario della ZES Calabria e Campania.
A preoccupare sono diversi aspetti. Il primo attiene alla nuova governance “centralista” della ZES unica, incardinata presso la Presidenza del Consiglio. Le perplessità in questo caso riguardano aspetti come il possibile aggravio del procedimento di rilascio dell'autorizzazione unica che sarà assicurato da una Conferenza di servizi, ma anche l’attuale debolezza della disposizione transitoria sempre relativa all'autorizzazione unica che si appoggia ai SUAP territorialmente competenti, con il pericolo di non salvaguardare le