BEI: da PNRR e fondi UE spinta agli investimenti in Italia, ma ancora troppe barriere

|Studi e Opinioni|21 luglio 2023

Rapporto BEI investimenti in Italia - Roma, 20.07.2023Lo afferma la Banca europea per gli investimenti (BEI) nel rapporto - con focus sull'Italia - presentato ieri a Roma presso il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF). Grazie ai finanziamenti pubblici le imprese italiane hanno continuato ad investire negli ultimi due anni, facendo fronte alle conseguenze della pandemia Covid e della guerra in Ucraina, ma bisogna ridurre gli ostacoli che limitano gli investimenti privati.

Come rafforzare la competitività dell’UE? Intervista a Debora Revoltella della BEI

Durante l'evento di presentazione dei risultati del rapporto BEI 2022-2023 sugli investimenti delle imprese italiane - aperto dal Ministro Giancarlo Giorgetti e dalla Vicepresidente BEI Gelsomina Vigliotti - sono intervenuti anche il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Massimiliano Fedriga, il Capo Economista di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) Andrea Montanino, il Direttore del Centro Studi di Confindustria Alessandro Fontana, il Vicedirettore Generale di ABI Gianfranco Torriero, il Capo Economista di SACE Alessandro Terzulli ed il Vice-Capo Dipartimento di Economia e Statistica di Banca d’Italia Andrea Brandolini.

Rapporto BEI sugli investimenti in Italia: fondi UE e PNRR, meno barriere per sostenere le imprese

Debora Revoltella, Direttore del Dipartimento di Economia della BEI, ha presentato i punti salienti dell'indagine, sottolineando che le imprese italiane sono uscite dalla crisi Covid in condizioni relativamente buone, e nonostante l’arrivo dello shock della guerra in Ucraina, hanno continuato ad investire in modo robusto, beneficiando in entrambe le situazioni del supporto pubblico, incluso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il contesto si è reso più complicato con la risalita dei tassi di interesse. Se da un lato l’indagine della BEI mostra che le condizioni di accesso al credito delle imprese italiane sono migliorate e non ci sono evidenze di divergenza (anche in termini di costo) rispetto agli altri paesi europei, dall’altro è inevitabile che l’incremento nei costi di finanziamento si faccia sentire. In aggiunta, va sottolineato che altre barriere agli investimenti sono per le imprese italiane spesso più alte che per quelle europee.

L’altro elemento di complessità riguarda gli investimenti pubblici, che hanno un effetto catalizzatore su quelli privati, particolarmente quando la congiuntura è in rallentamento. Negli ultimi due anni c’è stata una accelerazione degli investimenti pubblici e questa spinta dovrebbe continuare attraverso le risorse del PNRR.

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