Opere prioritarie PNRR: bene prima fase, ma grandi interrogativi sul futuro

|Studi e Opinioni|13 aprile 2023

Nel 2022 il mercato delle opere pubbliche (complice anche il PNRR) ha toccato vertici mai raggiunti prima: il valore delle opere in gara è triplicato, i tempi di affidamento si sono ridotti e sono raddoppiate le aggiudicazioni e i contratti. Tali risultati non devono però far dormire sogni tranquilli. Da un lato, le performance delle opere prioritarie non valgono automaticamente per le altre opere PNRR. Dall’altro, adesso si entra nella fase di realizzazione, da sempre uno dei talloni d’Achille delle opere pubbliche in Italia.

Cosa prevede il Codice appalti 2023?

Sono questi i dati salienti contenuti nel Rapporto Cresme-Camera “Programmazione PNRR-PNC: Stato di attuazione delle infrastrutture prioritarie”, presentato ieri a Montecitorio e che, numeri alla mano, fotografa lo stato di attuazione della programmazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie in Italia, con dati aggiornati al 31 dicembre 2022. 

Si tratta, spiega il Rapporto, degli “interventi individuati come prioritari con gli Allegati ai DEF dal 2015 al 2022 e inseriti nella programmazione PNRR e PNC”, il cui costo (al 31 dicembre 2022) ammonta a oltre 132,5 miliardi di euro (di cui il 46% riguarda opere commissariate).

Ebbene, numeri alla mano, “i dati evidenziano il percorso di accelerazione e la nuova fase dimensionale e realizzativa in cui sono entrate le opere pubbliche, fase destinata a proseguire nel medio periodo e disegnare una nuova competitività territoriale". Si tratta di una crescita a cui contribuisce significativamente il PNRR”, si legge nel Rapporto “ma rispetto alla quale incidono anche altri programmi avviati in precedenza alla stagione del PNRR che hanno impiegato più tempo ad attraversare la fase di gara”.

Le performance molto incoraggianti che emergono dal Rapporto non devono però essere la lente tramite cui leggere i mesi a venire. Nel commentare i dati, infatti, il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia mette infatti in guardia da eccessive semplificazioni, accendendo i riflettori su tre criticità: la gestione delle opere PNRR non prioritarie da parte di stazioni appaltanti poco qualificate; l’avvio della fase di realizzazione delle opere; la capacità del sistema imprenditoriale di reggere ritmi e volumi così grandi e il conseguente pericolo di un nuovo aumento dei costi di realizzazione.

Nel biennio 2021-2022 aggiudicati 100 miliardi di euro di gare

Partiamo dai dati positivi.

Caricamento dei piani...