
Sono queste le due linee guida che emergono dal nuovo rapporto targato ICE-Prometia che fa il punto sull'evoluzione del commercio con l’estero alla luce dei principali sconvolgimenti in atto a livello internazionale.
Gli effetti della guerra e del caro materie prime sul commercio internazionale
Secondo il rapporto, infatti, la crescita del commercio mondiale per l’anno in corso è prevista “non superare il 2,1%, un ritmo di sviluppo tra i cinque più bassi degli ultimi vent’anni e soprattutto più che dimezzato (era il 5,6%) rispetto a quello che era il quadro previsivo di prima dell’invasione dell’Ucraina”.
Tradotto in numeri, “la revisione dello scenario degli scambi dovuta alla guerra è stimata in una perdita di 2 mila miliardi di euro nel corso del biennio, un downgrading di opportunità diffuso a tutti i mercati”, si legge nel dossier.