Un nuovo decreto detta le linee guida per il lavoro agile negli uffici pubblici. Per il presidente ANCE Gabriele Buia, però, il ricorso massivo allo smart working nella PA è insostenibile. Finora si è tradotto in ritardi, lungaggini, meno permessi e autorizzazioni, con un impatto durissimo sui lavori pubblici e sull'edilizia privata. Proprio mentre decolla il superbonus.
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Il decreto del Dipartimento della Funzione Pubblica stabilisce che fino al 31 dicembre 2020 lo smart working nella PA costituisce una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione ed è accessibile in assenza dell'accordo individuale di cui alla Legge n. 81 del 2017. Ciascun dirigente è responsabile di organizzare il proprio ufficio assicurando che almeno il 50% del personale sia impegnato in smart working, favorendo la rotazione tra i dipendenti, l'equilibrio tra attività in modalità agile e in presenza e la flessibilità oraria in entrata e in uscita per evitare la concentrazione nell'accesso al luogo di lavoro.
Un sistema che dovrebbe favorire il decongestionamento del t