Ricostruzione sisma: troppi ritardi, ma si punta a 5.000 cantieri in primavera

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Studi e Opinioni
|26 agosto 2020Pulsante icona social per XPulsante icona social per LinkedInPulsante icona social per Facebook
Nei giorni in cui ricorre il quarto anniversario del sisma che nel 2016 ha colpito l'Italia centrale, esce il rapporto con i numeri sulla ricostruzione. Ancora eccessivi i ritardi e i pesi burocratici, con 2-3 anni per aprire un cantiere pubblico. Ma non mancano i miglioramenti, tanto che il Commissario Legnini punta a 5mila cantieri entro la primavera. > Sisma: i dati sulla ricostruzione pubblicati a gennaio

“A distanza di quattro anni dal primo dei distruttivi fenomeni sismici, il processo di ricostruzione, sin qui caratterizzato da una lentezza non più sostenibile, è ad un punto di svolta”. Inizia così il rapporto 2020 sulla ricostruzione post sisma, pubblicato in questi giorni dal Commissario straordinario Giovanni Legnini.

Un report che mette nero su bianco le cifre che riguardano la ricostruzione post-sisma, elencando però anche i miglioramenti intervenuti in questi mesi, capaci di ridurre le lungaggini burocratiche e di snellire le procedure. 

Ricostruzione privata troppo lenta. Con l’ordinanza 100 si cambia ritmo

I numeri non mentono e il rapporto sulla ricostruzione li espone in modo chiaro, senza nascondere nulla. Al 30 giugno 2020 su oltre 80mila edifici privati danneggiati (di cui 30mila per danni lievi e 50mila per quelli gravi) le domande presentate sono state 13.948, di cui 7.

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