
La crescita dell’economia meridionale nel triennio 2015-2017 ha solo parzialmente recuperato il patrimonio economico e anche sociale disperso dalla crisi nel Sud. Una ripresa debole e trainata dagli investimenti privati, cui manca il contributo della spesa pubblica. Secondo le anticipazioni del rapporto Svimez 2018, presentate oggi a Roma, c'è forte disomogeneità tra le regioni del Mezzogiorno: nel 2017, Calabria, Sardegna e Campania registrano il più alto tasso di sviluppo. Cresce l'occupazione ma è debole e precaria, mentre si allarga l'area del disagio sociale, tra famiglie in povertà assoluta e lavoratori poveri. La Svimez segnala anche un nuovo dualismo demografico - meno giovani, meno Sud - , una limitazione dei diritti di cittadinanza, collegata anche al divario nei servizi pubblici.
La dinamica del PIL
Nel 2017 il Mezzogiorno ha proseguito la lenta ripresa ma in un contesto di grande incertezza rischia di frenare.