Economia circolare – stakeholder chiedono piu' chiarezza

|Studi e Opinioni|23 maggio 2016

Criticità e suggerimenti sul pacchetto di misure Ue per incentivare la transizione verso un’economia circolare.

Economia circolare - Photo credit: teachernz via Foter.com / CC BY-NC-SA

Economia circolare - fondi SIE per il nuovo pacchetto Ue

Economia circolare – risultati consultazione su strategia Ue

Il pacchetto economia circolare mira a sviluppare un modello produttivo nel quale le risorse vengono utilizzate da imprese e consumatori in modo più sostenibile, mantenendo quanto più a lungo possibile il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse e riducendo al minimo la produzione dei rifiuti.

Le azioni chiave proposte dalla Commissione includono:

  • azioni per ridurre i rifiuti alimentari, compresa una metodologia comune di misurazione, una migliore indicazione della data di consumo, e strumenti per raggiungere l'obiettivo di sviluppo sostenibile globale di ridurre della metà gli scarti alimentari entro il 2030;
  • lo sviluppo di norme di qualità per le materie prime secondarie al fine di aumentare la fiducia degli operatori nel mercato unico;
  • misure nell'ambito del piano di lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile (ecodesign) per promuovere la riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l'efficienza energetica;
  • la revisione del regolamento relativo ai concimi, per agevolare il riconoscimento di quelli organici e ricavati dai rifiuti nel mercato unico e sostenere il ruolo dei bionutrienti;
  • una strategia per le materie plastiche nell'economia circolare, che affronta questioni legate a riciclabilità, biodegradabilità, presenza di sostanze pericolose nelle materie plastiche e, nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l'obiettivo di ridurre in modo significativo i rifiuti marini;
  • una serie di azioni in materia di riutilizzo delle acque, tra cui una proposta legislativa sulle prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue.

Le diverse azioni sono al centro della consultazione pubblica lanciata a febbraio dalla commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato, con l'intento di acquisire informazioni e valutazioni delle parti interessate in relazione alle nuove misure proposte dall’Esecutivo Ue.

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