I piani europei per la crescita si scontrano con la burocrazia e scarse competenze che impediscono la realizzazione di investimenti.
I presidenti della Commissione europea e della BCE Jean Claude Juncker e Mario Draghi hanno avviato piani per stimolare il rilancio degli investimenti e dei consumi. Questi sforzi saranno però vani se i Paesi membri non semplificheranno la vita ad enti e imprese.
Il piano Juncker presta il fianco agli scettici per l'entità del moltiplicatore delle risorse finanziarie disponibili, 21 miliardi di euro, che dovrebbero portare a circa 315 miliardi di investimenti.
L'ambizione di questo piano, tuttavia, è sostenuta dai bassi tassi di interesse e dalla liquidità generati dall'azione sui mercati della