Fondi europei e nazionali sono le principali fonti di finanziamento dei progetti italiani sulle smart cities. E’ quanto emerge dal rapporto “Informatica per le Smart cities” del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI).
Il rapporto analizza 132 attività progettuali sulle smart cities attualmente in corso in 28 università che aderiscono al CINI. Obiettivo dell’indagine è fornire un quadro generale dello stato dell’arte sulla ricerca informatica italiana in questo settore, stimolando al contempo sviluppi futuri.
Dallo studio emerge che il 92% dei progetti è stato finanziato da soggetti pubblici (europei, nazionali e locali), mentre solo l'8% ha beneficiato di finanziamenti privati (aziende, fondazioni, ecc...).
A predominare sono i settori:
- Mobility, Transports, & Logistics,
- Smart Energy & Smart Buildings,
con il 40% dei progetti sviluppati in questi ambiti.
Le università che la fanno da padrone nel settore Mobility, Transports, & Logistics sono quelle di Parma, di L’Aquila e la Sant’Anna di Pisa, mentre nel settore Smart Energy & Smart Buildings, insieme all’università aquilana, ci sono il Politecnico di Torino e l’università di Catania.