
In linea con la posizione già espressa dalle regioni europee, la risoluzione del CESE difende i caratteri fondamentali della Politica di Coesione, ribadisce la necessità di un commissario dedicato alla Coesione e respinge l'ipotesi di applicare ai fondi strutturali il modello PNRR. Approccio dal basso, governance multilivello e coinvolgimento del partenariato sono i pilastri che devono orientare anche la programmazione post 2027, ha spiegato il presidente del CESE, Oliver Röpke, sottolineando che la Coesione deve rimanere una politica di lungo termine dotata di un budget adeguato e volta a colmare i divari tra le regioni europee e a non lasciare indietro nessuno. Una politica ben distinta dagli strumenti anti-crisi, in particolare dal Recovery and Resilience Facility (RRF). “Il CESE si oppone alla trasformazione della Coesione in un meccanismo simile a quello del Dispositivo di ripresa e resilienza, che manca di coinvolgimento degli stakeholder e gestione condivisa”, ha sottolineato Röpke.