Lo ha dichiarato la ministra dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, durante la conferenza annuale APRE 2021, ricordando che i primi bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) saranno pubblicati a dicembre.
La ministra ha aperto i lavori della conferenza, in programma fino a venerdì, insieme al presidente dell'Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE) Alessandro Damiani, e al ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao.
L'evento sarà l'occasione per presentare i bandi 2022 del programma Horizon Europe per la ricerca e l'innovazione.
I fondi del PNRR e della Manovra 2022 per la ricerca
Il PNRR stanzia fino al 2026 un pacchetto consistente di risorse per sostenere la ricerca e dell'innovazione in Italia, che supera i 30 miliardi con i fondi previsti dalla missione 4 - Istruzione e ricerca.
Secondo la ministra dell'Università e della Ricerca queste risorse non devono essere viste come un tampone per colmare il gap di investimenti a livello nazionale, bensì come un 'trampolino di lancio' per rafforzare il sistema italiano della ricerca e dell'innovazione, con l'obiettivo di renderlo più solido e competitivo.
In questa direzione si muove anche la legge di Bilancio 2022, che prevede fondi ad hoc per la ricerca e l'innovazione, andando sia ad incrementare le dotazioni di strumenti finanziari già esistenti, come il Fondo italiano per la scienza, che creandone di nuovi, come il Fondo italiano per le scienze applicate.
Fondo italiano per la scienza: via ai grant per i ricercatori
La Messa ha poi ricordato che a dicembre partiranno i primi bandi per la ricerca in filiera previsti dal Recovery plan; a disposizione ci sono 6 miliardi di euro per grandi progettualità, dagli ecosistemi dell'innovazione alle infrastrutture di ricerca.