La strategia UE per l’idrogeno punta tutto, o quasi, sull'idrogeno rinnovabile, ma prima che tale fonte sia competitiva sul mercato occorrerà tempo. Per questo il Parlamento europeo apre alle forme low-carbon, come il cosiddetto idrogeno blu.
L'Europa ha le carte in regola per diventare leader mondiale dell'idrogeno
L'idrogeno è un pezzo importante del puzzle per centrare l’obiettivo di una profonda decarbonizzazione del settore energetico europeo, per questo la Commissione ha presentato a luglio 2020 una strategia ad hoc.
Strategia apprezzata dalle altre istituzioni europee, ma che è suscettibile di miglioramenti: secondo gli Stati membri, l'idrogeno da fonti rinnovabili - fulcro della strategia della Commissione - ad oggi non è sufficientemente competitivo in termini di costi, per questo occorrerebbe incentivare gli investimenti, anche attraverso la revisione della normativa ETS e delle pertinenti norme UE sugli aiuti di Stato.
Nel periodo di transizione verso l'idrogeno green, sottolineano gli eurodeputati in report approvato in plenaria il 19 maggio, è necessario aprire anche all'idrogeno low-carbon, prevedendo una classificazione dei diversi tipi di idrogeno, ed utilizzare i gasdotti esistenti per il trasporto e lo stoccaggio sotterraneo dell'idrogeno.
Cosa prevede la strategia europea per l'idrogeno
- Idrogeno verde al centro, ma la strategia UE punta sulla diversificazione
- La roadmap UE al 2050
- Fondi europei e strumenti finanziari per investire nell'idrogeno
- Clean Hydrogen Alliance
- Le partnership internazionali
- Le indicazioni del Consiglio: incentivare gli investimenti
- La posizione del Parlamento europeo
Così l'UE vuole diventare leader mondiale dell'idrogeno
Al centro della strategia europea c'è il cosiddetto idrogeno verde o idrogeno pulito, prodotto da energie rinnovabili, che avendo il maggior potenziale di decarbonizzazione è considerato da Bruxelles l'opzione più compatibile con la neutralità climatica che l'UE intende centrare nel 2050.
Per la precisione, si tratta dell'idrogeno prodotto attraverso l'elettrolisi dell'acqua in un elettrolizzatore alimentato ad energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.