Dopo il clamore suscitato dalla nomina di Barroso a Goldman Sachs, Bruxelles cerca di gettare acqua sul fuoco proponendo un registro per la trasparenza obbligatorio in tutte le istituzioni Ue.
Bruxelles torna a invocare maggiore trasparenza nei rapporti con le lobby e nel processo decisionale. Dopo i recenti scandali legati al cosiddetto meccanismo delle “porte girevoli” (il continuo movimento di persone divise tra attività politica e attività di lobbying per conto di gruppi industriali), che hanno coinvolto l’ex presidente della Commissione europea Manuel Barroso, passato a Goldman Sachs, e l'ex commissaria Neelie Kroes, passata a Uber e che aveva una società offshore mai dichiarata, l'Esecutivo Ue prova a placare le polemiche. Lo fa proponendo un registro per la trasparenza obbligatorio per tutti i rappresentanti di interessi che cercano di influenzare il proc