Il piano Ue per le KETs – Key Enabling Technologies
Sono il cuore e il cervello dell’innovazione, per questo la Commissione Ue punta sulle KETs – Key Enabling Technologies - per modernizzare l’industria europea e rispondere alle sfide lanciate da potenze economiche quali Cina, India e Corea del Sud. Il commissario per l’imprenditoria Antonio Tajani ha illustrato un piano di sviluppo per le nuove tecnologie, e ha annunciato, nell’ambito del programma Horizon 2020, lo stanziamento di 7 miliardi per il sostegno di progetti pilota. Un settore che, secondo le stime dell’Esecutivo Ue, subirà entro il 2015 un incremento del 54% - circa l’8 per cento del Pil europeo - per un valore di oltre 1000 miliardi di euro.
Nell’acronimo KETs si includono tutti i componenti ad alta tecnologia impiegati nella produzione industriale che danno vita anche ad oggetti di uso comune come gli smartphones, ma non solo. Le Tecnologie chiave abilitanti sono alla base dell’innovazione in tutti i settori, da quello energetico, contribuendo per esempio allo sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio, a quello medico, dando la possibilità di studiare nuovi medicinali contro l'invecchiamento della popolazione.
Il futuro e la crescita dell'Europa si basano sulla micro e la nanoelettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione. I dati della Commissione mostrano come, entro 3 anni, “nel solo settore delle nanotecnologie il numero dei posti di lavoro nell'Ue dovrebbe aumentare da 160mila nel 2008 a circa 400mila”. Nel suo interevento Tajani ha sottolineato quanto il settore delle KETs sia "fondamentale per lo sviluppo dell'occupazione e il futuro di migliaia di piccole e medie imprese specializzate. Ma troppo spesso i frutti della ricerca non trovano sbocco produttivo e vengono invece sfruttati da azione extra-europee".
Con gli obiettivi di accrescere la competitività, stimolare la ricerca e premiare l’eccellenza europea nel settore delle Tecnologie chiave abilitanti Tajani, ha presentato un piano globale e a lungo termine articolato in 5 step:
- un approccio integrato per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione che copra l'intera catena del valore, in modo da trasformare la ricerca in prodotti per il mercato. "Per questo" ha spiegato Tajani, "in Horizon 2020 saranno dedicati quasi 7 miliardi per il sostegno di progetti pilota che prevedano la combinazione di diverse tecnologie nel settore delle KETs";
- un approccio strategico nel finanziamento regionale dell'innovazione da realizzare, secondo il commissario, modificando "le regole per permettere la combinazione dei fondi ricerca e innovazione con i fondi strutturali";
- la garanzia dell'accesso ai finanziamenti per i progetti sulle KETs mediante la Banca europea per gli investimenti. "In questo senso guardiamo con molto interesse ai 10 miliardi di ricapitalizzazione della BEI che dovrebbero essere confermati dal Consiglio europeo di questa settimana", ha aggiunto Tajani;
- la valorizzazione delle politiche per le KETs a tutti i livelli, assicurando il coordinamento delle attività europee e nazionali per realizzare sinergie e utilizzare al meglio le risorse pubbliche. Un obiettivo a cui la Commissione darà risposta il prossimo anno, quando presenterà "una revisione delle linee guida per la ricerca e l'innovazione per sostenere l'attuazione delle strategia Europa 2020 e migliorare la qualità della spesa pubblica" ha spiegato Tajani;
- la garanzia della parità di condizioni in un mercato concorrenziale a livello mondiale, utilizzando gli strumenti esistenti per il commercio, con l’obiettivo di garantire condizioni di eguaglianza sul piano internazionale. "Promuoveremo, inoltre, la cooperazione con i paesi terzi nell'ambito di tali tecnologie nei comparti che presentano un interesse reciproco" ha precisato il commissario.