Da Bruxelles strumenti piu’ efficienti per la giustizia nell’Unione

|Novità|16 novembre 2011

Viviane Reding - Credit © European Union, 2011Lo scorso 15 novembre, la Commissione europea ha presentato due programmi di finanziamento finalizzati alla cooperazione nell’Ue in materia di diritto civile e penale. I due nuovi strumenti, che andranno a sostituire i sei attualmente esistenti, potranno beneficiare di uno stanziamento complessivo di 803 milioni di euro e verranno attuati nel periodo 2014-2020.

Obiettivo principale dei nuovi programmi sarà quello di consentire ai cittadini dell’Unione europea di esercitare i propri diritti in qualsiasi Paese essi si trovino, potendo contare su una giustizia accessibile e un iter burocratico molto più snello. Contestualmente, la duplice proposta punta a contribuire alla lotta alla criminalità e a difendere i principi di uguaglianza in tutto il blocco dei 27.

Il primo programma, dal titolo “Giustizia”, si servirà di una dotazione di 416 milioni di euro per garantire un’applicazione efficiente delle norme in materia di giustizia civile e penale in tutto il territorio comunitario. In particolare, lo strumento sarà al servizio di cittadini e imprese coinvolti in contenziosi transfrontalieri e giocherà un ruolo di rilievo nell’attività comunitaria di contrasto al crimine e alla delinquenza.

Il secondo strumento, denominato “Diritti e cittadinanza”, avrà, invece, a disposizione risorse pari a 387 milioni di euro. Il suo ruolo sarà quello di promuovere in tutta l’area europea la conoscenza e l’applicazione dei diritti e delle libertà civili delle persone.
Attenzione particolare sarà rivolta alla tutela dei minori, alla lotta alla discriminazione in tutti gli ambiti (non importa che sia legata alla razza, all’etnia, alla religione, alla salute, all’età o all’orientamento sessuale)e alla disparità di genere.

Esprimendo soddisfazione per le proposte di Bruxelles, la commissaria europea per la Giustizia, Viviane Reding, ha sottolineato che “le norme da sole non bastano: occorre sensibilizzare i cittadini in merito ai loro diritti, mettere i professionisti del diritto in condizioni di applicare le norme europee e condividere le soluzioni strategiche. I due nuovi programmi […] rappresentano un aiuto per far sì che lo spazio europeo di giustizia e dei diritti diventi una realtà”.