La quarta relazione sull’attuazione del PNRR, approvata dalla cabina di regia e attesa ora in Parlamento, attesta che l’Italia ha speso, al 31 dicembre 2023, 45,6 miliardi di euro sui 101,93 miliardi ricevuti da Bruxelles. Serve “un’accelerazione decisiva per l’incremento della spesa delle risorse stanziate e per la rapida implementazione delle nuove misure inserite nel Piano”, dichiara Giorgia Meloni nella premessa al documento.
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Sono tanti i numeri citati dal ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, nel corso della conferenza stampa successiva all’approvazione, da parte della cabina di regia di Palazzo Chigi, della quarta relazione sull’attuazione del PNRR.
Innanzitutto il ministro in conferenza stampa ha citato i risultati contenuti nel rapporto della Commissione europea sulla valutazione intermedia del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, che attesa, tra l’altro, che l'Italia è “la prima nazione europea per numero di obiettivi e traguardi raggiunti”.
Vediamo le cifre. Finora Roma ha incassato 101,93 miliardi. Al 31 dicembre 2023, ne ha spesi 45,6.
Il dato si riferisce al PNRR pre revisione, il Piano in cui cioè sono considerate anche le spese (2,6 miliardi di euro circa) relative alle misure spostate dal PNRR per effetto della decisione del consiglio Ecofin dell'8 dicembre 2023. Questi 2,6 miliardi, spiega Fitto, vanno tolti dal conteggio: oggi rientrano tra le spese, ma saranno tolti perché riferiti a progetti che usciranno dal PNRR. Quindi, tenendo conto di questo spostamento, la spesa effettiva scenderebbe ulteriormente.
Proseguendo con i numeri, Fitto propone un confronto tra il dato aggiornato al 31 dicembre 2023 e quello riferito a fine 2022, quando la spesa dei fondi PNRR era di 24,4 miliardi. "Un incremento rilevante", sottolinea Fitto.
Torniamo alla spesa aggiornata a fine 2023, quindi ai 45,6 miliardi di euro. In conferenza stampa al ministro viene fatto notare che se si eliminano i crediti d’imposta relativi a Transizione 5.0 e Superbonus, previsti nei primi anni di vita del PNRR, la spesa effettiva scende a 31,7 miliardi, circa il 30% dei fondi incassati da Bruxelles.
È un dato importante quello sui crediti d’imposta poiché si tratta di incentivi “automatici”, ovvero che non richiedono azioni da parte delle Pubbliche amministrazioni e che avevano già “gonfiato” i dati sulla spesa lo scorso anno, come evidenziato dalla Corte dei conti nella relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del marzo 2023.
“I dati relativi alla spesa sono assolutamente sottodimensionati, perché molti enti attuatori non hanno caricato una spesa già fatta Abbiamo superato la fase della progettazione e delle gare di appalto, siamo nella fase di realizzazione degli interventi”, ha spiegato Fitto.
Restando sempre sui numeri, Fitto ha ricordato che la revisione del PNRR con l’aggiunta del capitolo REPowerEU cambierà le cifre del Piano stesso. Il PNRR passa cioè da 191,5 a 194,4 miliardi. Di questi, 11,2 miliardi sono destinati alla quota REPowerEU, trasformata nella settima Mission del Piano. I fondi serviranno a coprire 150 investimenti (prima erano 134) e 66 riforme (prima erano 59), di cui 7 inserite ex novo.
Guardando a quest’anno, Fitto parla di un PNRR in fase di “totale avanzamento: siamo impegnati nella verifica degli obiettivi raggiunti della quinta rata per avere l’approvazione e, per il 2024, siamo al lavoro per raggiungere gli obiettivi della sesta e della settima rata”.
“L'attuazione del PNRR ci porterà nel 2024 a misurarci con il conseguimento dei 39 obiettivi e traguardi associati alla sesta rata, pari a 9,6 miliardi di euro, e dei 74 obiettivi e traguardi connessi alla settima rata, pari a 19,6 miliardi di euro. Sapremo farlo al meglio solo se continueremo a interpretare questo impegno come un lavoro di squadra, determinando un'accelerazione decisiva per l'incremento della spesa delle risorse stanziate e per la rapida implementazione delle nuove misure inserite nel Piano”, afferma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in chiusura della premessa alla quarta relazione sullo stato di attuazione del Piano.