Dato che le domande pervenute entro fine ottobre non hanno saturato i 20 milioni del c.d. “Fondo per gli indigenti per il superbonus”, i richiedenti potranno portarsi a casa l’intero ammontare del contributo che avevano richiesto al Fisco.
Si conclude in questo modo la storia del Fondo varato dal decreto Aiuti Quater per sostenere le famiglie a basso reddito che si sono trovate in difficoltà con il passaggio, nel 2023, dell’aliquota del superbonus dal 110% al 90%, prevedendo un contributo per coprire la quota di spese non assistita dal superbonus al 90%.
Per approfondire: La guida aggiornata sui bonus edilizi dell'Agenzia delle entrate
Come funziona il Fondo indigenti del superbonus
Più nello specifico, il Fondo in questione è stato varato dal comma 3 dell’articolo 9 del DL 176-2022 (il c.d. Decreto Aiuti Quater) che - all’interno di un più ampio intervento relativo al Superbonus - ha istituito anche un Fondo indirizzato ai soggetti che presentano redditi meno elevati.
Grazie ad una dotazione di 20 milioni di euro per il 2023, il Fondo ha previsto l’erogazione di un contributo grazie al quale le famiglie più fragili possono coprire le spese di ristrutturazione effettuate tra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2023, aiutandole ad affrontare in tal modo le conseguenze negative derivanti dalla riduzione del superbonus al 90% nel corso del 2023.
A disciplinare il contributo è stato il decreto del 31 luglio 2023 del Ministero dell’economia e finanze (MEF), pubblicato sulla GURI n. 198 del 25 agosto 2023. Il decreto ministeriale contiene infatti i criteri e le modalità per l’erogazione del contributo a fondo perduto che, come specifica il testo, non produce effetti fiscali per il beneficiario.
Come stabilito dal decreto stesso, la misura si rivolge alle persone fisiche che, al di fuori dell’esercizio di attività d'impresa, arte o professione, sostengono spese per gli interventi di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, appoggiandosi al superbonus. Data la finalità sociale della misura, al Fondo possono rivolgersi solo le persone che, oltre a essere titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare oggetto dell’intervento, possiedono i seguenti requisiti:
- avere un ISEE non superiore ai 15mila euro;
- aver effettuato i lavori su un’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del richiedente.
Per quanto concerne l'agevolazione, il decreto del 31 luglio 2023 ha chiarito che il contributo è erogato in relazione alle spese agevolabili sostenute per gli interventi per le quali spetta il superbonus limitatamente al 90% del loro ammontare, specificando che il contributo è determinato in relazione alle spese agevolabili sostenute entro un limite massimo di spesa di 96.000 euro. Ciò vale anche nel caso la detrazione sia stata oggetto di sconto in fattura o cessione del credito.
Il contributo del Fondo indigenti superbonus
Per quanto concerne le modalità di accesso al Fondo, le famiglie in possesso dei requisiti previsti dalla legge hanno potuto fare domanda all'Agenzia delle entrate dal 2 al 31 ottobre 2023, non sapendo però, all'epoca, a quanto sarebbe davvero ammontato il contributo spettante.
L’importo definitivo del sussidio, infatti, sarebbe però dipeso dal numero complessivo di domande inviate rispetto alla dotazione di 20 milioni del Fondo. Tale informazione è arrivata con il provvedimento del 24 novembre 2023, con cui l’Agenzia ha fatto sapere che le domande pervenute non hanno esaurito le risorse disponibili.
Di conseguenza, il Fisco ha stabilito che il sussidio potrà essere erogato a ciascun richiedente in misura piena.
Consulta il decreto del MEF del 31.07.2023
Consulta il provvedimento del 22 settembre 2023 dell'Agenzia delle entrate
Consulta il provvedimento del 24 novembre 2023 dell'Agenzia delle entrate
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